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04 Aprile 2024 - 06:15
«Stiamo vivendo un periodo di profonda instabilità, che impone a noi tutti di avere ben chiaro il ruolo che svolgiamo a sostegno dell’Alleanza. Attraverso la presenza nella nostra area di responsabilità e le attività condotte, garantiamo il sicuro e il libero accesso alle opportunità offerte dal mare, garantendo la sicurezza delle linee di comunicazione marittime e assumendo una efficace postura di deterrenza. Dobbiamo mantenere sempre alta la nostra prontezza, pronti a fronteggiare l’ampio spettro della minaccia». Sono le parole pronunciate dal Contrammiraglio Pasquale Esposito il 6 dicembre del 2023, in occasione della cerimonia di passaggio di consegna del Comando dello Standing NATO Maritime Group 2 (SNMG2 o Task Group 441.02) a bordo del cacciatorpediniere “Duncan” della Royal Navy, ormeggiato nella Base Navale di Taranto. Alla presenza del Chief of Staff del NATO Allied Maritime Command - MARCOM, Rear Admiral Jose Enrique Delgado, il Commodoro Paul Stroude, della Royal Navy, cedeva il Comando al Contrammiraglio italiano.
Domani, venerdì 5 aprile, a bordo di nave Francesco Morosini, ormeggiata sempre nella Stazione Navale di Taranto, si svolgerà il nuovo passaggio di consegne tra il Contrammiraglio Pasquale Esposito e il Contrammiraglio Yannick Bossu della Marine Nationale, la Marina Militare francese al Comando del secondo gruppo navale permanente dell’Alleanza Atlantica, parte delle Standing Naval Force NATO che opera normalmente nel bacino del Mar Mediterraneo. Come detto, l’Italia ha guidato lo SNMG2 per quattro mesi, a partire dal 6 dicembre 2023. Durante il periodo due navi della Marina Militare si sono succedute in qualità di Unità di Bandiera: la fregata Carlo Bergamini da inizio deployment fino al 16 febbraio e il Pattugliatore Polivalente d’Altura, o PPA, Francesco Morosini, dal 17 febbraio fino alla cerimonia di avvicendamento, giorno in cui subentrerà quale nuova unità di bandiera la nave rifornitrice francese “Somme”.
Quello che rimane costante è il ruolo di Taranto, crocevia fondamentale nel complesso scacchiere internazionale. Il Secondo Gruppo Navale permanente della NATO è uno dei quattro dispositivi permanenti che costituiscono la Very High Readiness Joint Task Force - VJTF, strumento militare ad elevata prontezza operativa, pronto a garantire la difesa della sovranità dei Paesi membri dell’Alleanza. La prontezza operativa delle forze a disposizione è garantita dal volume di attività addestrativa svolta, tesa anche ad affinare l’interoperabilità dei mezzi di diverse Marine alleate, nonché a sviluppare la dottrina nelle varie forme di lotta. Tra le altre, l’SNMG2 conduce annualmente l’esercitazione anti sommergibile Dynamic Manta. Quest’anno, dal 26 febbraio e fino all’8 marzo, nell’area del Mediterraneo centrale si è svolta l’attività addestrativa che sin dal 2013 rappresenta una delle più importanti e complesse esercitazioni antisommergibile della NATO. Pianificata dal Comando Marittimo Alleato (NATO Allied Maritime Command – MARCOM) e condotta al largo delle coste orientali e meridionali della Sicilia, la DYMA è un’esercitazione anti sommergibile (ASW - Anti Submarine Warfare) avanzata, che si pone l’obbiettivo di addestrare e affinare le capacità Alleate di operare in modo integrato in questa forma di lotta. Sette sono stati i sommergibili impiegati in attività, appartenenti alle Marine di Italia, Francia, Grecia, Spagna, Stati Uniti e Turchia; i battelli hanno operato sotto il controllo del Comando Sommergibili dell’Alleanza Atlantica (NATO Submarine Command - COMSUBNATO), addestrandosi con le Unità di superficie. Spazio anche all’impiego dei velivoli da pattugliamento marittimo (Maritime Patrol Aircraft – MPA) provenienti da Canada, Germania, Grecia, Regno Unito, Stati Uniti e Turchia. Il tutto nell’ambito dell’Operazione Noble Shield, sotto il controllo tattico del Contrammiraglio Pasquale Esposito, sino a domani comandante del Secondo Gruppo Navale Permanente dell’Alleanza, operante nel Mediterraneo.
La Marina Militare italiana ha preso parte all’esercitazione con la fregata anti sommergibile Carlo Margottini, il cacciatorpediniere Luigi Durand de la Penne, il Pattugliatore Polivalente d’Altura Francesco Morosini, due sommergibili e due elicotteri di base presso la Stazione Elicotteri di Catania. Inoltre, l’Italia in qualità di Nazione ospitante, ha fornito il supporto logistico della base navale di Augusta, del porto di Catania e della base aerea di Sigonella.
Noble Shield è una missione nata in risposta all’invasione russa in Ucraina. La gravità degli avvenimenti iniziati il 24 febbraio 2022 hanno portato ad una riorganizzazione dello strumento militare alleato, che da un punto di vista marittimo ha visto varare due nuove missioni (Noble Shield appunto, e Brilliant Shield, operazione gemella in Nord Atlantico e nei mari del nord), e l’inclusione degli Standing NATO Maritime Group nella VJTF, Very High Readiness Joint Task Force. Oltre all’attività di presenza e sorveglianza, i gruppi navali NATO giocano un ruolo fondamentale nella capacità di deterrenza dell’Alleanza, rappresentando fattivamente la coesione dei Paesi membri e mantenendo alta la Maritime Situational Awareness e la discendente prontezza operativa, grazie anche alla “interoperabilità” fra i vari assetti coinvolti garantita dal continuo addestramento, mantenuto con la partecipazione dei gruppi navali a numerose esercitazioni NATO e Nazionali che si svolgono all’interno delle aree di operazioni.
Al momento del suo insediamento, lo scorso dicembre, il Contrammiraglio Esposito aveva anche sottolineato come le operazioni congiunte delle marine alleate testimoniano la straordinaria efficacia raggiunta dagli strumenti securitari militari. Lo Standing Nato Maritime Group 2 è stato costituito il 28 maggio 1969 con l’originaria denominazione di Naval On-Call Force Mediterranean. Attualmente è inquadrato all’interno di Noble Shield e i compiti svolti dagli assetti navali che ne fanno parte prevedono attività di difesa aerea, presenza e sorveglianza aero-marittima nel Mediterraneo, controllo e monitoraggio del traffico mercantile in transito.
E’ dei giorni scorsi la notizia della presenza di navi militari russe nel Mediterraneo: una formazione composta dalla Ivan Gren, classe di nave da guerra anfibia, dall’Alexander Otrakovsky e dalla petroliera Kola, con le immagini satellitari che sono state diffuse sul social network X (l’ex Twitter). Ivan Gren e Alexander Otrakovsky sono due imbarcazioni anfibie, capaci di trasportare e far sbarcare veicoli, ed appartengono alla Flotta del Nord. Il passaggio nei pressi di Pantelleria ha, come si suol dire, “fatto notizia”, in un contesto di fortissime tensioni tra la Federazione Russa guidata da Vladimir Putin e l’Occidente, di cui la NATO è il “braccio militare”. Le navi erano dirette verso la Siria, con destinazione Tartus, scalo che Bashar Al-Assad - alleato di ferro di Putin - ha concesso ai russi come base strategica nel Mediterraneo. Un mare che sta riconquistando la propria centralità, sotto i punti di vista strategico, militare e commerciale.
E il ruolo di Taranto in questo contesto è, come detto, di primissimo piano. Non a caso la Base tarantina è coinvolta a pieno titolo nel programma ribattezzato “Basi Blu”. Una iniziativa del Ministero della Difesa che prevede la modernizzazione e l’adeguamento agli standard NATO delle infrastrutture marittime in capo alla Marina Militare, secondo i nuovi standard operativi della North Atlantic Treaty Organization (Bi-SC Directive 85-8). Il programma è gestito dagli uffici del Genio della Difesa, che si occupa di predisporre, coordinare e supervisionare tutte le attività inerenti le fasi di programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione per l’attuazione del programma stesso. Gli uffici preposti sono inoltre autorizzati a predisporre gli atti per gli affidamenti di servizi di ingegneria, consulenze specialistiche, rilievi, accertamenti ed indagini, lavori e gestione dei discendenti atti negoziali; promuovere, gestire e supervisionare i processi di acquisizione di pareri, autorizzazioni, nulla osta da parte degli Enti competenti attraverso gli strumenti normativamente previsti.
A Taranto l’intervento, già parzialmente finanziato con il Fondo di Coesione Sociale nell’ambito del Contratto istituzionale di sviluppo dell’area di Taranto - prevede il dragaggio dei fondali e il consolidamento strutturale delle banchine della Stazione Navale Mar Grande di Taranto, nonché l’ampliamento della stessa, con la realizzazione di due nuovi moli, di cui uno che sostituirà un molo già esistente ma non più rispondente al requisito. Inoltre, verranno adeguati i principali impianti presso tutti i posti d’ormeggio presenti nella Base. Un programma da quasi due miliardi di euro che - come si legge nella scheda tecnica - “nasce dall’esigenza di adeguare le capacità di supporto logistico delle principali Basi nazionali (Taranto, La Spezia e Augusta), nonché di quelle delle Basi secondarie e di supporto logistico presenti nel Paese (Brindisi, Messina, Cagliari, Ancona, Venezia, Napoli e Livorno), in termini di spazio disponibile per l’ormeggio in banchina e di impianti preposti alla fornitura dei servizi principali. Oltre alla realizzazione delle opere marittime, funzionali ad ampliare le banchine disponibili per l’ormeggio, saranno potenziati i servizi essenziali di base, come lo scarico e il trattamento di acque nere e grigie, migliorate le capacità di distribuzione dei combustibili ed adeguate le reti elettriche sulla base delle maggiori esigenze di carico. La realizzazione di tali opere – si legge ancora nella scheda - consentirà alla nostre basi di avere una minore impronta ambientale e di adeguarsi ai nuovi standard della NATO, consentendo di ospitare gruppi navali dell’Alleanza o di altri Paesi alleati”. “L’onere complessivo dell’impresa è stimato in 1.760 milioni di euro. Risultano già finanziati 559,36 milioni, a valere sul bilancio ordinario del Ministero della Difesa nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente. Il completamento del programma, per il restante valore previsionale complessivo di circa 997,64 milioni, sarà realizzato attraverso successivi provvedimenti di finanziamento” si legge nel documento che è possibile scaricare dal sito internet della Camera dei Deputati.
«Basi Blu rappresenta una delle principali attività che coinvolgeranno questa questa città con generazione di indotto e con la possibilità anche di ampliare la nostra base navale, portare nuove unità, che saranno nuova tecnologia e quindi anche nuovo personale» ha dichiarato l’Ammiraglio di Divisione, Vincenzo Montanaro, al momento del suo insedimento al Comando Interregionale Marittimo Sud.
In occasione della cerimonia nella piazza d’Armi del Castello Aragonese è stato presente a Taranto anche il Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Giuseppe Berutti Bergotto: «La Marina vede Taranto come una delle basi principali della della nostra flotta», la parole di Berutti Bergotto. «La posizione geografica dell’Italia e di Taranto in particolare è quella che ci permette di essere subito nelle aree dove noi dobbiamo assicurare la sicurezza della navigazione e quello che sta succedendo ci ci fa capire quanto è importante avere un mare sicuro per la nostra economia nazionale che è basata sul mare sia per l’import che l’export». Taranto, ha aggiunto il Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare, è coinvolta a pieno titolo nel programma Basi Blu: «Noi abbiamo un un progetto nazionale che che prevede il rimodernamento di tutte le nostre basi principali, Taranto è una di quelle che è inserita in questo progetto e e devo dire che Taranto è la prima che che ha le prime attività in corso. Il progetto prevede di di rifare una base navale, quella nel Mar Grande, che sia aggiornata con i tempi e e soprattutto che possa ospitare tutte le navi della Marina Militare di prossimo ingresso nella flotta: mi riferisco al "Trieste", ad altri Ppa, ai pattugliatori, alle frem. La flotta della Marina si sta adeguando come numeri e stiamo sostituendo delle unità che sono ormai datate le nuove unità hanno hanno bisogno di di una base logisticamente e tecnologicamente avanzata».
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