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L'intervista al Corriere della Sera

Ex Ilva, gli ucraini di Metinvest escono allo scoperto

L'ad Yuriy Ryzhenkov: "Valutiamo attentamente. Pronti a provare"

Yuriy Ryzhenkov

Yuriy Ryzhenkov - foto dal sito di Metinvest

Il tryzub, il tridente d'Ucraina, sullo stabilimento di Acciaierie d'Italia a Taranto? Presto per dirlo ma, dopo l'intervista pubblicata oggi, 30 gennaio, sul Corriere della Sera a Yuriy Ryzhenkov, amministratore delegato del gruppo siderurgico Metinvest, non lo si può escludere. Anche considerando che è da tempo, in realtà, che si ipotizza l'ingresso proprio di Metinvest nella più grande fabbrica d'Europa, come nuovo partner privato al posto di ArcelorMittal

Certo, una - al momento ipotetica - partecipazione nell'ex Ilva non sarebbe semplice: “Taranto è un caso molto difficile” ha sottolineato Ryzhenkov, "ci sono i problemi con le autorità locali, le questioni ambientali, quelle occupazionali". Però "il governo ci sta lavorando e bisognerà vedere che tipo di accordo verrà messo in atto. Se il governo vorrà coinvolgere altri soggetti, dovremo valutare attentamente. E se possiamo aiutare, ci proveremo". Essere più espliciti, in questo momento, sarebbe stato probabilmente impossibile. Di sicuro Metinvest ha un ottimo feeling con il governo italiano, come dimostra quanto accaduto a Piombino dove ci si è spesi molto perchè gli ucraini, in partnership con Danieli, affiancassero il gruppo indiano Jindal, già presente. Una formula che magari con il coinvolgimento di altri attori (anche le attenzioni di Arvedi su Taranto sono tutto meno che segrete) potrebbe essere replicata in Puglia. 

 "Siamo presenti in Italia da 15 anni e i piani per una nuova produzione di acciaio verde in Italia sono nati prima che la Russia scatenasse l’invasione totale due anni fa. All’inizio volevamo costruire un impianto che utilizzasse le bramme di Azovstal, che è di nostra proprietà, per produrre laminati a caldo in Italia, ma dopo la tragedia di Mariupol, abbiamo optato per un impianto di produzione a Piombino” ha rimarcato l'ad Ryzhenkov al Corriere. Pronunciando poi parole che anche a Taranto suonano familiari: "Il progetto è quello dell’acciaio verde, progettato per utilizzare il preridotto dai nostri impianti di minerale di ferro in Ucraina: sarà un esempio di un nuovo impianto che potrà fare da pilota sia in Europa che in Ucraina. Investire adesso in Ucraina è difficile, quindi abbiamo deciso di iniziare dall’Italia e dar prova del modello. Poi potremo estenderlo ad altri siti”. L'intenzione è quella di investire a Piombino "una notevole quantità di capitale" cercando il sostegno di operatori finanziari sia istituzionali che commerciali. Esistono diversi fondi ambientali italiani e comunitari da utilizzare, se il nostro progetto apporta benefici ambientali".

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