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Il film in concorso al Festival di Venezia

«Così in Arsenale abbiamo ricreato il sommergibile del Comandante»

Le parole dell'Ammiraglio De Candia alla rivista ufficiale della Marina

«La realizzazione del film sulla figura del Comandante Todaro è senz’altro un importante occasione per onorare la figura di un eroe, e per far conoscere un episodio iconico che ci è molto caro nella storia della Marina. Per questo, senza esitazioni abbiamo affrontato le difficoltà tecniche e burocratiche connesse con la ricostruzione del sommergibile Cappellini in scala 1:1 nel bacino di carenaggio Edgardo Ferrati, ottimizzando di conseguenza il programma delle immissioni nei bacini dell’Arsenale per le navi della Marina Militare». Sono le parole dell’Ammiraglio ispettore Pasquale De Candia, direttore Arsenale Militare Marittimo di Taranto, una intervista - insieme ad altre rivolte ai protagonisti di questo progetto - contenute nello speciale "COMANDANTE, il film su Salvatore Todaro" allegato all'uscita di agosto-settembre del Notiziario della Marina, scaricabile in PDF dal sito istituzionale della Marina Militare. 

Direttore del Notiziario della Marina è il Capitano di Fregata Alessandro Busonero, che ha condotto le interviste.

Nella pellicola che ha aperto il Festival del Cinema di Venezia, diretta da Edoardo De Angelis, è Pierfrancesco Favino ad interpretare il leggendario ufficiale.

Per la ricostruzione del sommergibile Cappellini è stato utilizzato proprio il bacino Ferrati dell’Arsenale tarantino. L’Ammiraglio De Candia ha voluto sottolineare come sia stato «molto efficace e pragmatico» il ruolo svolto dalle figure di coordinamento tra la Produzione del film e la Marina Militare: per ciò che ha riguardato l’Arsenale di Taranto, «il capitano di corvetta Ingrosso per gli aspetti generali ed il capitano di fregata Bonatto per l’impiego del bacino Ferrati. Anche la disponibilità - non scontata - delle officine e di altri locali dell’Arsenale per ospitare le attività necessarie per la realizzazione del film si è rivelata utilissima. Questa ha, di fatto, coinvolto il personale militare e civile dell’Arsenale, che con la consolidata esperienza e, in quest’occasione straordinaria con sincero entusiasmo, ha fornito il suo contributo e accettato anche piccoli disagi nella considerazione di aver preso parte ad un evento unico e memorabile: la preparazione del set del film».

Da parte sua, il Capitano di fregata Marco Bonatto, Capo Sezione Bacini, in merito alle valutazioni per preparare il “piano di posa” che hanno permesso l’assemblaggio prima e il galleggiamento dopo del Cappellini ha voluto sottolineare come «la realizzazione del piano di posa del Cappellini non doveva rallentare l’allestimento dei successivi piani di posa delle unità navali della Marina Militare già programmate, quindi è stato necessario uno studio di dettaglio per ridurre al minimo l’impatto sulla configurazione standard del bacino. Inoltre ho valutato insieme al mio diretto collaboratore, l’ingegner Iaia, responsabile della realizzazione del piano di posa, le “linee dei cavi” di manovra per mantenere stabile il sommergibile nel delicato momento della sua “messa in galleggiamento” all’interno del bacino avvenuta la mattina del 5 novembre 2022».

Pierfrancesco Favino interpreta Salvatore Todaro

Proprio la fase di allagamento del bacino ha rappresentato un momento emozionante quanto delicato. «Un momento di alta tensione» dice Bonatto «in quanto il galleggiamento del Cappellini all’interno del bacino Ferrati di fatto è stato un vero e proprio “varo” del simulacro del sommergibile stesso, in quanto la sua realizzazione è avvenuta all’interno del bacino partendo da una struttura portante in acciaio supportata da “cassoni” galleggianti. Vedere il sommergibile investito dalla cascata di acqua generata dall’apertura delle valvole di allagamento della “porta bacino” fino a “staccarsi” dal piano di posa in perfetta stabilità in galleggiamento è stata una esperienza unica nel suo genere e non nego che fino all’ultimo sia io che l’ingegner Iaia, seppur confidenti che tutto sarebbe andato per il meglio, sapevamo di non avere la certezza matematica del successo di questa memorabile impresa».

Per le riprese del film, Cinecittà ha commissionato all’Adamantis, azienda di carpenteria umbra, di ricostruire in ogni dettaglio esterno il simulacro del sommergibile. Lungo 73 metri per 70 tonnellate di acciaio, il Cappellini è stato ricreato seguendo i progetti provenienti dall’Ufficio Storico della Marina Militare. Una produzione per la quale sono stati impiegati cinque mesi di lavoro. Il sommergibile è stato poi smontato e trasportato a Taranto all’interno del bacino Ferrati dell’Arsenale Militare della Marina Militare, dove è stato rimontato su un “piano di taccate” e fissato a degli speciali cassoni galleggianti.

Il produttore del film, Pierpaolo Verga, ha definito «indimenticabile» l’attraversamento del ponte girevole «all’alba, per portare il Cappellini all’isola di San Pietro»; mentre Luca Bitterlin, coordinatore generale della produzione, ha ricordato come «il “nostro Cappellini” - un prototipo appunto - avrebbe potuto avere problemi di assetto. Quando è stato allagato il Bacino Ferrati nell’Arsenale Militare della Marina e ho visto il frutto di mesi e mesi di studio e di lavoro, nel suo splendore e nel suo perfetto galleggiamento ho provato una grande emozione: le riprese potevano cominciare».

«Nel quadro di un film d’epoca, risultato di un importante investimento produttivo del cinema italiano, l’opera di Edoardo De Angelis risuona di non ambigui echi contemporanei»  le parole di Alberto Barbera, direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, al sito della Biennale. «Il racconto dell’autentica vicenda del Comandante Salvatore Todaro che salvò la vita ai marinai sopravvissuti all’affondamento del mercantile nemico - mettendo a repentaglio la sicurezza del proprio sommergibile e dei suoi uomini - risulta come un forte richiamo all’esigenza di anteporre i valori dell’etica e della solidarietà umana alla logica brutale dei protocolli militari».

«Aprire l’Ottantesima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica è per noi un grande onore per il quale ringraziamo il direttore Barbera – la dichiarazione di Edoardo De Angelis – Comandante è un film che parla di forza e Salvatore Todaro ne incarna la sua forma sublime: combattere il nemico senza dimenticare mai la sua natura di essere umano. Pronto a sconfiggerlo ma anche a prestargli soccorso per salvarne la vita come prescritto dalla legge del mare. Perché così si è sempre fatto, e sempre si farà».

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