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Il personaggio
07 Marzo 2024 - 18:10
L'opera di Jorit a Tramontone
Da Tramontone, Taranto, a Sochi, la città della Russia più amata da Vladimir Putin. Dall’enorme murale che ritrae Giorgio Di Ponzio, ucciso giovanissimo da un sarcoma, all’abbraccio ed alla foto di oggi proprio con il leader del Cremlino. Fa parlare di sè Ciro Cerullo in arte Jorit, street artist napoletano tanto apprezzato per le sue doti artistiche quanto discusso per alcune posizioni sul conflitto in Ucraina – come la decisione di decorare un edificio di Mariupol, città sul Mar Nero sotto occupazione delle truppe russe e, da ultimo, la partecipazione al Forum Internazionale della Gioventù, al cospetto di Putin.
A Sochi Cerullo ha voluto prendere la parola per chiedere al presidente russo «una foto, per dimostrare in Italia che lei è reale. Perché la propaganda dice cose strane». «Certo, non mi darai un pizzicotto per assicurarti che io sia reale?» la replica sorniona del leader di Mosca, seguita da stretta di mano e fotografia insieme.
I tarantini ogni giorno hanno sotto gli occhi l’arte di Jorit: dall’ottobre 2021 su un palazzo di dieci piano in via Mediterraneo campeggia il mastodontico ritratto del piccolo Giorgio, morto nel 2019, realizzato da lui. Un sorriso abbozzato, occhi penetranti, il volto segnato da quelle cicatrici rosse, o segni tribali, che sono a tutti gli effetti il marchio di fabbrica dell’artista napoletano, che allo stesso modo ha immortalato tra gli altri Maradona, Dostoevskij e Luana D’Orazio, la giovane mamma morta sul lavoro in Toscana a soli ventidue anni a maggio di tre anni fa – una serie chiamata Human Tribe. «Da Bagnoli a Firenze a Taranto. Insorgiamo. Basta ricatti. Vogliamo salute e lavoro. La nostra vita vale più dei vostri profitti» il messaggio collegato da Cerullo alla sua opera tarantina.
Un murale che è tra i più noti ed iconici tra quelli realizzati nell’ambito del progetto Trust, che ha portato artisti di fama mondiale a Taranto. Sempre in occasione della recentissima trasferta a Sochi, Jorit ha realizzato la sua ultima opera in ordine di tempo: un murale che ritrae - con gli inconfondibili segni rossi - l’attrice Ornella Muti, amatissima in Russia ed anche lei presente nella città che, proprio su spinta di Putin, ha ospitato i Giochi Olimpici invernali invernali nel 2014. Inevitabili le polemiche ed il clamore, per questa trasferta russa dell’artista napoletano. Anche perché è recentissima la morte in un gulag dell’ attivista Alexei Navalnij, oppositore del regime putiniano per anni detenuto in condizioni severissime.
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