Pitrelli, fine della cassa integrazione: avviata la procedura di licenziamento per 56 operai

TARANTO – La decisione comunicata dalla Pitrelli srl ha aperto un nuovo scenario di allarme per l’indotto dell’ex Ilva. L’azienda ha avviato la procedura di licenziamento per 56 dipendenti, misura che scatterà alla conclusione dell’attuale periodo di cassa integrazione straordinaria, la cui scadenza è fissata per il 13 dicembre e che non sarà rinnovata. Un destino che pesa su una realtà produttiva che, anni fa, contava circa 200 lavoratori e che oggi si ritrova sull’orlo della cessazione delle attività.

La UILM di Taranto ha espresso una posizione di netta contrarietà, definendo la scelta della società “una vera e propria strage sociale”, con conseguenze drammatiche per famiglie già messe a dura prova da una lunga stagione di sacrifici e incertezze. Il sindacato ha chiesto alla Pitrelli di ritirare immediatamente la comunicazione e di aprire un confronto reale, con l’obiettivo di tutelare tutti i posti di lavoro.

La sigla metalmeccanica richiama inoltre le responsabilità della filiera, sostenendo che una crisi di questa portata non possa essere scaricata esclusivamente sulla ditta appaltatrice. Per la UILM è indispensabile che Acciaierie d’Italia in AS assuma un ruolo attivo, garantendo la continuità occupazionale e il pieno impiego delle maestranze qualificate dell’indotto.

In questo quadro, Mimmo Amatomaggi, rappresentante della UILM Taranto, sottolinea che quella in corso è “una crisi complessa come quella dell’ex Ilva” e ribadisce la disponibilità del sindacato a mobilitare tutte le energie necessarie per difendere ogni posto di lavoro, coinvolgendo istituzioni, politica e opinione pubblica per evitare quello che definisce “un terremoto sociale e lavorativo”.