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Il caso
29 Settembre 2024 - 07:00
Il bozzetto del monumento che si vorrebbe dedicare alle vittime dell’inquinamento
La questione dei danni alla salute determinati dall’inquinamento – e per esso intendiamo in primis quello prodotto dalla più grande acciaieria dell’Occidente, seppur non il solo - è gravissima ed essenzialmente acclarata. La perizia della dottoressa Todisco è infatti divenuta giudicato cautelare, quindi resistente alla recente sentenza che "cancella" tutto quanto avvenuto in primo grado di giudizio. Da oltre un decennio in essa possiamo leggere come numerose gravi afflizioni, incluse alcune tipologie neoplasiche, siano ascrivibili alle emissioni siderurgiche. Che hanno colpito ahinoi anche i più giovani, ai quali il monumento sarebbe dedicato. Ma un monumento alla sofferenza non ha ragione d'essere se la sofferenza non è cessata, non è superata. Un monumento è la musealizzazione di un'esperienza, non la sua cronaca. Nel caso di specie si tratterebbe d'eternare l'evidente fallimento di una comunità, l'inutilità dei suoi sforzi, la prosecuzione dei suoi dolori. Se riteniamo a giusto titolo che l'inquinamento abbia causato vittime, non è coi monumenti che si interviene o, peggio, risarcisce. L’arte non può e non deve avere simili pretese: per citare altri, "così non si rispetta né l’arte né il dolore". Ciò può avvenire solo ex post, quando la ritenuta fonte di malattia e di morte sia cessata, o resa innocua al massimo delle umane possibilità. Temo sinceramente che tale presenza statuaria potrebbe rivelarsi solo disforica per la popolazione locale. Inoltre, quale effetto potrebbe avere sui visitatori (e torniamo sia alle speranze degli abitanti, orfani di un’economia sana, sia ai programmi della politica), quale conseguenza sui turisti la visione di un’opera evocante senza sosta il rischio attuale che ogni famiglia corre a far soggiornare i suoi bambini e ragazzini nella città dei due mari? La notorietà del monumento, la sua presenza sui media e nelle fotografie che ormai a milioni tutti scattiamo e poi postiamo, non diverrebbe forse ulteriore notorietà universale del dramma corrente, del rischio presente, della sconfitta di una collettività?
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Testata: Buonasera
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