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Taranto
29 Aprile 2025 - 15:28
Il sequestro dei beni da parte degli agenti di Polizia di Taranto
TARANTO - All’alba di oggi, la Polizia di Stato di Taranto ha eseguito un maxi sequestro patrimoniale per un valore complessivo stimato in oltre 1,5 milioni di euro. A finire nel mirino degli investigatori un 47enne tarantino, attualmente detenuto e già condannato all’ergastolo nel gennaio scorso perchè ritenuto presunto organizzatore dell’omicidio dell’imprenditore Cosimo Nardelli.
Il provvedimento di sequestro è stato disposto dal Tribunale di Lecce – sezione misure di prevenzione, su proposta avanzata dal Questore di Taranto, Michele Davide Sinigaglia, accogliendo le richieste della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce e della Procura Ordinaria di Taranto.
Le indagini patrimoniali, condotte dalla Divisione Anticrimine della Questura con il supporto della Squadra Mobile, hanno accertato una forte sproporzione tra i beni posseduti e il reddito dichiarato dal nucleo familiare del soggetto. Gli agenti hanno rintracciato e sequestrato immobili ad uso abitativo, attività commerciali, autovetture, orologi di lusso – tra cui diversi Rolex – nonché conti correnti postali e bancari, gran parte dei quali formalmente intestati a prestanome di fiducia, ma comunque nella disponibilità effettiva del 47enne.
Uno dei locali commerciali sequestrati era stato individuato come base logistica della presunta banda, come documentato dalle immagini di videosorveglianza acquisite durante le indagini.
Il destinatario del provvedimento è ritenuto dagli inquirenti non solo socialmente pericoloso, per una lunga serie di reati a scopo di lucro, ma anche qualificato sul piano criminale, in quanto figura di rilievo all’interno di una consorteria operante nel territorio ionico.
A procedere con i sigilli agli immobili e alla presa in carico dei beni è stato il personale della Divisione Anticrimine della Questura di Taranto, coadiuvato dagli specialisti del Servizio Centrale Anticrimine di Roma, dal Reparto Prevenzione Crimine di Lecce, dagli operatori della Polizia Scientifica e dalla Divisione PAS. I beni sono stati formalmente affidati a un amministratore giudiziario, incaricato dal Tribunale di Lecce, per garantirne la conservazione e impedire qualsiasi tentativo di sottrazione o alienazione.
Al termine delle operazioni, è stata completata la trascrizione degli atti di sequestro presso gli uffici competenti. L’attività rientra nella strategia di aggressione ai patrimoni illeciti avviata dal Ministero dell’Interno, finalizzata a indebolire le radici economiche delle organizzazioni criminali attive sul territorio.
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