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Il Siderurgico
19 Novembre 2024 - 06:15
Il Siderurgico di Taranto
Non una semplice “visita di cortesia”, ma - nelle intenzioni - il primo passo per l’acquisizione. Fa sul serio, il gruppo siderurgico azero Baku Steel, nella corsa agli impianti marchiati Acciaierie d’Italia. Una delegazione proveniente dall’Azerbaijan, insieme ad un gruppo di consulenti italiani, ha accesso allo stabilimento siderurgico di Taranto per visitare la gigantesca fabbrica che incombe sulla città ionica ed effettuare degli approfondimenti tecnici.
Un percorso già fatto dagli indiani di Vulcan Green Steel: anche la company guidata da Naaven Jindal, insieme alla stessa Baku Sc ed a Stelco, produttore canadese di proprietà americana, punta a tutti gli asset di Acciaierie d’Italia - a differenza di altri competitor che guardano a singole linee produttive ed al cosiddetto “spezzatino”. Parliamo in questo caso di Marcegaglia, Amenduni Steel, Eusider Group, Sideralba, Profilmec, Industrie metalli Cardinale, Monge/Trans Isole, Vitali spa, Carbones holding, Epas (Energy power e armatory shipping), Jiangsu Steamship, Continental Dry Bulk.
Dalla sua, Baku Steel ha un asso da calare sul tavolo: il progetto di una nave rigassificatrice, guardato con favore dal ministro delle Imprese Adolfo Urso, che vorrebbe condurlo in porto (letteralmente) al di là di come andràa a finire la partita che si gioca sul futuro dell’ex Ilva. Questo rigassificatore galleggiante sarebbe funzionale al progetto di una acciaieria alimentata con il gas, e decarbonizzata.
Nelle scorse settimane, poi, è stato il ministro della Difesa Guido Crosetto ad essere impegnato in una visita ufficiale in terra azera per una serie di incontri istituzionali e focus su relazioni bilaterali. «Siamo determinati ad estendere ulteriormente la cooperazione in tutti i settori di interesse» ha detto Crosetto, che ha poi aggiunto: «l’Azerbaijian riveste un ruolo cruciale per la stabilità dell’area Euroasiatica. Una preziosa occasione per approfondire opportunità di collaborazione, nel settore della Difesa, con particolare riferimento all’industria ed a quello energetico».
Il ministro Crosetto a Baku - foto dal sito del Ministero della Difesa
A Baku, capitale del Paese da cui Baku Steel prende nome, il ministro ha incontrato il presidente della Repubblica azera Ilham Aliyev, con il quale ha avuto modo di confermare la volontà del Governo Italiano di rafforzare le già solide relazioni bilaterali, basate su un partenariato strategico. Ancora, nel corso della visita ufficiale, il titolare della Difesa ha incontrato anche il suo omologo, Zakir Hasanov, con il quale sono state trattate tematiche di interesse comune quali la cooperazione in ambito difesa e formazione e il rafforzamento delle relazioni tra le Forze Armate dei due Paesi.
Baku Steel Company è “uno dei maggiori contribuenti ed esportatori del settore non petrolifero in Azerbaigian”, si legge sul sito del Gruppo, e l’azienda “presta particolare attenzione alla riuscita attuazione dei programmi internazionali di sviluppo sostenibile di cui l’Azerbaijian è partner, nonché alle priorità nazionali del Paese”: il legame con il governo è stretto. A presenziare all’inaugurazione dello stabilimento, il 23 giugno 2001, è stato l’allora presidente Heydar Aliyev, padre di Ilham Aliyev.
Baku Steel Company rivendica di essere “strettamente coinvolta nei lavori di costruzione nel Paese sotto la guida del Presidente della Repubblica dell’Azerbaijian, Ilham Aliyev. Attualmente, i prodotti della nostra azienda vengono utilizzati attivamente nei lavori di ricostruzione e restauro del Karabakh, dopo la sua liberazione dall’occupazione. Siamo orgogliosi di contribuire alla rinascita del Karabakh”. Se Ilham Aliyev è figlio del leader che volle la nascita di BSC, ed ha di fatto ereditato il potere dal padre, il Karabakh è la famosa regione contesa con l’Armenia, sconfitta dall’Azerbaijian nello scontro militare del settembre 2023.
Tornando alla sfida per il Siderurgico, entro fine mese vanno presentate le offerte vincolanti, secondo step della procedura, che potrebbe vedere l’ingresso nell’arena di altri player. Metinvest, ad esempio: gli ucraini erano dati come favoriti ma al momento non hanno fatto passi ufficiali.
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