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La nave dell'Azerbaigian
06 Ottobre 2024 - 06:14
Taranto al centro degli interessi internazionali
In attesa dell'approdo a Taranto, sbarca in Parlamento il caso del rigassificatore galleggiante che la compagnia azera Baku Steel vorrebbe fare stazionare nel porto ionico. A sollevare il caso, il senatore tarantino del Movimento Cinquestelle, Mario Turco.
«Ho depositato un'interrogazione a risposta orale in Commissione al Ministro dello Sviluppo Economico, in merito all'ipotesi di insediamento di una nave rigassificatrice nelle acque del porto di Taranto e relativamente all'anti-economicità dell'operazione "prestito ponte" ad Acciaierie d'Italia.
Mario Turco
La presenza di un rigassificatore della società azera Baku Steel, citata dal ministro Urso durante i lavori della Fiera del Levante, continuerebbe a maltrattare senza sosta le condizioni ambientali di una città già fortemente provata - dice il senatore - e notoriamente martoriata dalla concentrazione di più fonti di rischio per la salute dei suoi abitanti (ex-Ilva, Eni, Base Navale Nato, ecc.), senza dimenticare che ancora oggi l'Aia, scaduta ad agosto 2023, non è stata rinnovata, e lo stabilimento continua a produrre senza il certificato di prevenzione antincendio.
A proposito della concreta sconvenienza dell'operazione prestito ponte di 320 milioni di euro chiesto da Acciaierie d'Italia, finalizzato alla ripartenza della produzione a carbone - continua Turco - si ricorda l'incompatibilità con la sostenibilità ambientale, provata con dati scientifici ed epidemiologici inconfutabili, e l'anti-economicità di tale finanziamento, alla luce delle nuove regole europee che prevedono la scomparsa delle quote gratuite di CO2, ed una precisa quantità di idrogeno verde da utilizzare nell'attività di produzione».
Gli azeri di Baku Steel sono tra i gruppi internazionali in corsa nella gara per acquisire gli impianti proprio di Acciaierie d'Italia.
«La proposta - ha spiegato Urso parlando della nave rigassificatrice - mi è stata fatta qualche mese fa, a prescindere dalla gara per la vendita dell'ex Ilva, per approvvigionare il sito di Taranto attraverso una nave e un investimento diretto della loro azienda».
Adolfo Urso
«E nel contempo - ha detto ancora il ministro - la nave approvvigionerebbe anche la città di Taranto. Successivamente la società azera ha fatto un'offerta all'interno di questa procedura per l'intero asset produttivo, ovviamente con l'intenzione di alimentarla con il loro gas attraverso la loro nave. Ed è una delle offerte in campo».
«Sono due procedure diverse - ha chiarito Urso - e io, a prescindere da chiunque otterrà l'assegnazione dell'impianto, spero che il progetto della nave rigassificatrice vada avanti perché è logico e nell'interesse reciproco, nostro e loro. E quando c'è un interesse reciproco le cose vanno bene avanti».
Una capacità produttiva di ottocentomila tonnellate, lo status di membro permanente della World Steel Association, il titolo di più grande produttore di acciaio del Caucaso. Esportazioni in venti Paesi.
Baku Steel Company, gruppo siderurgico dell'Azerbaigian, è stata la sorpresa di questa prima tornata del lungo percorso che porterà Acciaierie d'Italia dal commissariamento al ritorno in mani private.
La sede di BSC
Nessuno si aspettava che la società azera volesse essere della partita; ed invece insieme alla canadese Stelco (controllata dagli statunitensi di Cleveland-Cliffs) ed all'indiana Vulcan Green Steel (di proprietà di un ramo "cadetto" della famiglia Jindal) l'azienda caucasica non solo ha "manifestato interesse" ma lo ha fatto per Acciaierie nel suo complesso, tutti gli stabilimenti compreso Taranto, mentre le altre dodici companies che si sono approcciate in questa fase al dossier AdI lo hanno fatto solo per singoli asset.
Presto, per dire se questo underdog riuscirà a sbarcare così nel cuore d'Europa. Impresa oggettivamente difficile. Ma anche solo cliccando sul sito dell'azienda, dove le informazioni sono anche in lingua russa ed in inglese, emerge come l'ambizione non manchi al direttore generale Kamal Ibrahimov - ed al suo staff.
Kamal Ibrahimov
BSC è "uno dei maggiori contribuenti ed esportatori del settore non petrolifero in Azerbaigian" e l'azienda "presta particolare attenzione alla riuscita attuazione dei programmi internazionali di sviluppo sostenibile di cui l'Azerbaigian è partner, nonché alle priorità nazionali del Paese": il legame con il governo di Baku, la capitale azera da cui il gruppo prende nome, è molto stretto. Baku Steel Company può dire di essere "strettamente coinvolta nei lavori di costruzione nel Paese sotto la guida del Presidente della Repubblica dell'Azerbaigian, Ilham Aliyev. Attualmente, i prodotti della nostra azienda vengono utilizzati attivamente nei lavori di ricostruzione e restauro del Karabakh, dopo la sua liberazione dall'occupazione".
Ilham Aliyev è figlio del Grande Leader Heydar Aliyev, per trent'anni controverso signore della politica azera e uomo che volle la fondazione di BSC negli anni della transizione dal socialismo reale al capitalismo post sovietico. Il figlio ha di fatto ereditato il potere dal padre. Il Karabakh è la regione contesa con l'Armenia, sconfitta dall'Azerbaigian nello scontro militare del settembre 2023.
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