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Calcio

Per il Taranto è l'ora più buia: cosa può succedere ora

Le scadenze mancate, i prossimi step. La grande crisi

Mark Campbell - foto di Michael Gillen dal Falkirk Herald

Mark Campbell - foto di Michael Gillen dal Falkirk Herald

Una cena alla Paranza. Due mesi fa. È stata la prima apparizione pubblica del Taranto "anglo-americano": l'inglese Mark Campbell mostrava il suo volto in occasione di una ricca mangiata di pesce a cui erano presenti tra gli altri il sindaco Rinaldo Melucci, il vice Azzaro, Michele Pelillo.

Sessanta giorni dopo, sembra già tutto finito. Saltato il closing - la cessione definitiva della maggioranza delle quote del Taranto Fc dalla famiglia Giove alla Apex Capital Global, società di diritto statunitense rappresentata dallo stesso Campbell - annunciato dal manager britannico per venerdì 13, nella giornata di lunedì 16 dicembre non sarebbero stati pagati gli stipendi ai tesserati.

Se così fosse, ed il condizionale viene usato a titolo precauzionale visto il clamoroso deficit comunicativo che caratterizza tutta questa vicenda, l'ennesima penalizzazione in classifica sarebbe (sarà) inevitabile. Verrebbero azzerate le già residuali speranze di evitare la retrocessione e quindi sancita la scomparsa del calcio professionistico nella città destinata ad ospitare i Giochi del Mediterraneo del 2026.

E ora? I sussurri sono che comunque da Apex potrebbe giungere una nuova proposta d'acquisto, dopo il preliminare già saltato. I toni duri dei due comunicati distinti arrivati ieri tra mattina e primo pomeriggio da Campbell e Giove rendono la via impervia, ma soprattutto sarebbe difficile giustificare una ripresa delle trattative dopo due mesi senza precedenti nella storia, già di suo non semplice, del calcio tarantino. Certo, a questo punto davvero nulla può essere escluso.

Volgendo lo sguardo indietro agli ultimi incredibili due mesi, ecco la ormai celebre conferenza stampa a Palazzo di Città, l'indimenticabile bevuta collettiva di birra in centro offerta da Campbell a tifosi e passanti, le pettole e la banda musicale a Santa Cecilia di nuovo in Municipio con mr Apex.

Ma soprattutto le indiscrezioni più o meno indirettamente confermate salvo essere smentite dalla realtà: il socio pachistano, la società californiana di cantieristica navale, il magnate indiano, il direttore sportivo belga, l'allenatore spagnolo, la banca tedesca e quella spagnola: un giro del mondo per tornare al punto di partenza. Anzi, per non muoversi proprio. Peggio: per affondare sempre più nelle sabbie mobili.

In tutto questo, bisogna attendere le mosse della squadra, dello staff tecnico e dei tesserati: come si porranno nei confronti della società per cui lavorano, dopo il mancato pagamento degli stipendi ed in una situazione così confusa? Non è per nulla un dettaglio da poco. E ancora, dopo i cinque gol subiti contro il Catania ed i quattro inflitti dal Monopoli, all'orizzonte c'è già la partita con il Giugliano. Da più parti, ad esempio Benevento, Picerno e Trapani, si pongono dubbi sulla regolarità stessa del campionato, viste le situazioni che interessano il Taranto ed altri club.

Nella giornata di martedì, Michele Cazzarò ha annunciato sui social le proprie dimissioni da allenatore.

E per quando l'ora più buia sarà passata, già s'avanza qualcuno che ipotizza un nuovo Taranto destinato a ricominciare non dalla mortificante serie D nazionale, ma magari dal torneo regionale di Eccellenza. Un abisso mai toccato dal pallone a spicchi rossi e blu.

Dal mondo politico intanto il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale Luca Contrario chiede che l'amministrazione Melucci esponga la propria versione del caso, richiesta avanzata nei giorni scorsi anche da Francesco Battista della Lega. Palazzo di Città aveva parlato di "strumentalizzazioni".

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