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L'ex Ilva

L'Unione Europea "riscopre" la Difesa e punta sull'acciaio. I riflessi su Taranto

L'allarme di Palmisano (M5S): "Non si penalizzi la salute"

Valentina Palmisano

Valentina Palmisano

È stata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a presiedere la prima riunione del "Dialogo strategico sul futuro del settore siderurgico", incaricando il vicepresidente Stephane Séjourné di presentare il 19 marzo il piano d’azione dedicato al comparto. Il piano d’azione, spiegano da Bruxelles, affronterà una vasta gamma di questioni rilevanti per il settore, dalla sostenibilità della produzione alla risposta alle pratiche commerciali sleali e ingiustificate.

"La nostra Unione Europea è stata costruita su una comunità del carbone e dell’acciaio. L'acciaio è ovunque, dall’energia eolica alla difesa. Ma i produttori di acciaio europei si trovano a un bivio, di fronte alle sfide della necessaria decarbonizzazione e a una concorrenza globale in parte sleale", le parole di von der Leyen. Come noto, il comparto è sotto pressione a causa degli elevati prezzi dell’energia, mentre i prezzi dei prodotti sono diminuiti a causa dell’aumento della sovraccapacità globale di mercato e della diminuzione della domanda.

La partita più importante del settore in Europa si gioca a Taranto, con il processo di ritorno sul mercato degli impianti di Acciaierie d'Italia.

"Il piano per l'acciaio annunciato da Ursula Von der Leyen deve certamente dare le giuste risposte all'industria siderurgica europea che lotta contro la concorrenza sleale, ma deve puntare anche sulla tutela della salute pubblica. Competitività e prosperità devono andare a braccetto. L'esperienza dell'ex Ilva di Taranto con decine di morti causati dalle polveri sottili rilasciate da un altoforno è una pagina triste della storia europea che dobbiamo metterci alle spalle" ha commentato Valentina Palmisano, europarlamentare del Movimento 5 Stelle. "Con questi obiettivi abbiamo presentato una interrogazione alla Commissione europea in cui chiediamo di intervenire sul prestito ponte di 400 milioni di euro. Questi fondi erano - spiega l'europarlamentare - destinati alle bonifiche dei siti inquinati, che dovranno adesso aspettare".

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