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Un nuovo approccio con la città: l’iniziativa del nostro giornale

Dopo Melucci: discontinuità nel rapporto con la città e nella selezione di liste e candidati

Melucci

Discontinuità con l'amministrazione Melucciri

La parola d’ordine è: discontinuità. Discontinuità dai metodi e dagli approcci che hanno caratterizzato le due amministrazioni guidate da Rinaldo Melucci.

Discontinuità innanzitutto nel rapporto con la città. Abbiamo detto altre volte che ci sono stati momenti in cui il sindaco più che mostrarsi primo cittadino è sembrato la controparte della città. Lo abbiamo visto soprattutto nelle relazioni con alcune categorie associative; con la società di calcio e persino con i tifosi, se ben si ricordano certi toni sprezzanti usati in quella grottesca conferenza stampa a Palazzo di Città con Mark Campbell; nelle bizze intorno ai Giochi del Mediterraneo; nei rapporti con i dipendenti comunali, i quali – a giudicare dalle recenti prese di posizione – non sembrano rimasti particolarmente entusiasti di questa gestione.

La discontinuità deve essere anche nella capacità di relazione con le forze politiche, con i propri assessori, con i consiglieri comunali. Se Melucci è naufragato per ben due volte lo deve soprattutto a queste sue difficoltà di approccio politico. Quindi discontinuità significa innanzitutto saper dialogare con la città e con le sue rappresentanze a tutti i livelli, avendo capacità e competenze per farlo in modo adeguato.

Ma un altro elemento fondamentale della discontinuità va ricercato nella selezione delle liste e dei candidati. Non sono più accettabili minestroni come quello che ha portato Melucci al successo nel 2022. I risultati li abbiamo visti. Nelle liste devono esserci persone che abbiano adeguato profilo etico-culturale, non può esserci posto per avventurieri che cercano nella politica un rimedio alla propria precarietà occupazionale ed economica. Le liste elettorali non possono essere liste di collocamento. Il faccendiere portatore di voti può essere utile al momento, ma strada facendo ti fa pagare il conto. E, come l’esperienza di Melucci insegna, il conto a volte può essere assai salato.

Ecco allora che, nel nome della discontinuità, il nostro giornale, il giornale della città, nelle prossime settimane si farà promotore di una iniziativa pubblica per sollecitare forze politiche di tutti gli schieramenti, categorie produttive, mondo delle associazioni e forze sociali ad esprimersi sul futuro della città e ad impegnarsi a garantire quella discontinuità per costruire quel nuovo percorso di cui Taranto ha urgente bisogno.

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