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Uccise la moglie con le forbici, disposta la perizia psichiatrica per l’imputato

La Corte d’Assise affida a un perito la valutazione sulle condizioni mentali dell'uomo sotto processo per l’uccisione della moglie. Preoccupa il peggioramento del quadro clinico mentre resta irrisolta la collocazione in una struttura adeguata

Un'aula di Tribunale

Un'aula di Tribunale

BITONTO - Sarà una perizia psichiatrica a chiarire le condizioni di Vincenzo Visaggi, il 75enne di Mariotto imputato per l’omicidio della moglie Lucia Chiapperini, avvenuto il 18 aprile scorso all’interno della loro abitazione. L’uomo è accusato di aver ucciso la donna colpendola con un paio di forbici ed è reo confesso.

La Corte d’Assise ha conferito l’incarico a un perito chiamato a esprimersi su tre profili ritenuti centrali nel procedimento, ovvero la pericolosità sociale dell’imputato, la sua capacità di partecipare consapevolmente al processo e la capacità di intendere e di volere al momento dei fatti. Secondo quanto ricostruito, l’omicidio sarebbe maturato al termine di una lite domestica, in un contesto segnato da un disagio psichico che l’uomo avrebbe manifestato già da tempo.

Nel frattempo, dalle comunicazioni giunte dalla casa circondariale di Trani, dove Visaggi è detenuto, emerge un ulteriore elemento di criticità. Le condizioni mentali dell’imputato risulterebbero peggiorate, come evidenziato nella consulenza dello psichiatra Carmine De Rosa. Nella relazione si sottolinea come gli attuali sistemi di vigilanza del carcere non siano ritenuti sufficienti a tutelarne l’incolumità, in particolare rispetto al rischio di comportamenti autolesionistici.

Alla luce di questa valutazione, è stata prospettata la necessità di un ricovero in una struttura specializzata, soluzione che tuttavia non ha ancora trovato concreta attuazione per l’assenza di posti disponibili. Il 2 dicembre scorso la Corte d’Assise ha quindi disposto il trasferimento dell’imputato nel reparto psichiatrico di una struttura ospedaliera, con piantonamento delle forze dell’ordine, ma anche in questo caso non sarebbe stata individuata una disponibilità immediata.

Di conseguenza, nonostante le criticità segnalate, Visaggi, difeso dall’avvocato Francesco Bonasia, resta al momento detenuto nel carcere di Trani, in attesa che venga individuata una sistemazione ritenuta idonea alle sue condizioni cliniche.

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