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Bitonto

Allarme per l'espianto di 7.000 ulivi a Mariotto: scontro sul nuovo impianto fotovoltaico

CIA Puglia in trincea: "Un tradimento della nostra storia, basta ferire il territorio. No a nuovi scempi sui campi agricoli"

Fotovoltaico, dissequestrati gli impianti

Fotovoltaico - archivio

BITONTO - Nella frazione rurale di Mariotto, a circa 14 km dal centro cittadino, si profila un nuovo caso che fa tremare le fondamenta dell’identità agricola pugliese. La realizzazione di un impianto fotovoltaico da 32 ettari, in fase di valutazione autorizzativa, rischia di provocare l’espianto di 7.000 alberi di olivo della varietà “coratina”, tutti in ottima salute e attualmente produttivi.

La notizia ha riacceso le tensioni tra istituzioni e mondo agricolo. Per oggi, mercoledì 23 luglio alle 16:30, il sindaco di Bitonto ha convocato CIA Agricoltori Italiani di Puglia e le principali organizzazioni di categoria, aprendo un tavolo di confronto sulla gestione degli impianti da fonti rinnovabili.

Non si è fatta attendere la presa di posizione di Gennaro Sicolo, vicepresidente nazionale e presidente regionale di CIA Puglia, che ha definito quanto sta accadendo «uno scandalo e un vero e proprio tradimento delle nostre radici». Secondo Sicolo, si rischia di cancellare secoli di vocazione olivicola per far spazio a un modello di sviluppo che nulla ha di sostenibile. «Dopo aver permesso lo sradicamento di 2.000 ulivi per il primo impianto, ora si tenta un colpo tre volte più grave. Noi il nostro no lo gridiamo forte e chiaro».

La proposta di CIA Puglia è chiara: incentivare il fotovoltaico su edifici e aree industriali dismesse, lasciando intatti i terreni agricoli produttivi. Il presidente Sicolo ha già inoltrato una richiesta formale al governatore Michele Emiliano, chiedendo la convocazione urgente di una riunione con tutti gli uffici regionali competenti per rivedere la normativa in materia di autorizzazioni agli impianti su suolo agricolo.

La polemica affonda le radici in un episodio recente: lo scorso 9 maggio, l’espianto di 2.000 ulivi a Bitonto, sempre per un impianto fotovoltaico da 15 ettari, aveva già scatenato dure reazioni. In quell’occasione, lo stesso sindaco Francesco Paolo Ricci – presente a un incontro del 21 maggio organizzato da CIA Puglia con Emiliano – aveva ammesso pubblicamente di non aver potuto impedire quanto accaduto, scusandosi per non aver agito in tempo.

«Ora ci chiediamo se intenda ripetere lo stesso errore, avallando un intervento tre volte più esteso» ha incalzato ancora Sicolo, che chiede al primo cittadino di prendere una posizione netta a difesa di agricoltori e ambiente.

La proposta normativa messa a punto da Massimo Fragassi, responsabile dell’Ufficio Legislativo di CIA Puglia, si fonda su tre pilastri: riconoscere il valore del suolo agricolo produttivo come bene comune; concentrare i nuovi impianti in aree già compromesse come zone industriali e cave dismesse; autorizzare impianti su terreni agricoli solo se incolti da almeno 5 anni.

Fondamentale, secondo CIA, è che le amministrazioni locali possano avere voce nel processo decisionale, evitando che vengano concessi permessi in contrasto con le peculiarità ambientali dei territori.

«Servono fermezza e chiarezza, non possiamo più assistere in silenzio al saccheggio del nostro paesaggio» ha concluso Sicolo. La battaglia per Mariotto, dunque, è solo all’inizio. E per la terra degli ulivi potrebbe rappresentare un punto di non ritorno.

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