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Bari

“Stop all’invasione del fotovoltaico sui campi agricoli”: Cia Puglia chiede un vertice con la Regione

Migliaia di ulivi espiantati, l’organizzazione guidata da Sicolo sollecita modifiche alla legge regionale: “L’agricoltura è identità, non va sacrificata”

Gennaro Sicolo

Gennaro Sicolo

BARI - È una richiesta netta e senza esitazioni quella che CIA Agricoltori Italiani di Puglia ha formalizzato alla Regione Puglia attraverso una lettera firmata dal presidente Gennaro Sicolo e indirizzata direttamente al governatore Michele Emiliano. Al centro dell’istanza, l’urgenza di un incontro operativo che coinvolga tutti gli uffici regionali competenti in materia di autorizzazioni per impianti fotovoltaici. L’obiettivo dichiarato è modificare l’attuale normativa regionale e fermare quella che CIA definisce “un’invasione indiscriminata” di pannelli solari a danno delle colture produttive.

La posizione dell’organizzazione agricola si è fatta particolarmente ferma dopo quanto accaduto a Bitonto, dove il 9 maggio scorso la stessa CIA aveva denunciato pubblicamente l’espianto di 2.000 ulivi perfettamente sani per fare spazio a un mega impianto fotovoltaico da 15 ettari. Una vicenda diventata simbolo di un modello di sviluppo che, secondo Sicolo, mette a rischio la sopravvivenza stessa dell’agricoltura pugliese.

Il tema è stato poi affrontato in un incontro tenuto il 21 maggio nella sede Finoliva di Bitonto, dove CIA Puglia ha consegnato a Emiliano una proposta di modifica legislativa redatta da Massimo Fragassi, responsabile dell’Ufficio Legislativo dell’organizzazione. I punti centrali prevedono: riconoscere il suolo agricolo produttivo come bene comune da tutelare, destinare i nuovi impianti a zone industriali, cave dismesse e immobili pubblici, e limitare l’uso dei terreni agricoli solo a quelli incolti da almeno 5 anni. Al tempo stesso, CIA sollecita un ruolo più incisivo delle amministrazioni locali nei procedimenti autorizzativi, per evitare che vengano concessi permessi in aree inidonee dal punto di vista paesaggistico e produttivo.

L’allarme lanciato dalla confederazione trova conferma nei dati aggiornati, che restituiscono uno scenario preoccupante sul fronte del consumo di suolo in Puglia. Durante un incontro tenuto il 9 giugno a Bari, alla presenza dell’assessore Donato Pentassuglia e del presidente della Commissione Agricoltura Francesco Paolicelli, CIA Puglia ha illustrato la crescita esponenziale di occupazione del suolo da parte delle energie rinnovabili. Con 3.768 MW di fotovoltaico installato (dato al 31 dicembre 2024), la Puglia è prima nel Mezzogiorno e terza in Italia. È prima assoluta per produzione da eolico, con 6.392,50 GW/h generati nel 2024.

A preoccupare sono anche i numeri sul consumo di suolo: la Puglia è quinta a livello nazionale con un 8,27% del territorio già consumato (fonte ISPRA 2024). Nel 2023, la provincia con il maggiore impatto è stata Lecce con 39.739 ettari, seguita da Bari (37.275), Foggia (28.149), Taranto (23.747), Brindisi (19.989) e BAT (11.105). Sul piano comunale, invece, a guidare la classifica negativa sono stati Lucera (24,59 ettari), Cerignola (22,67) e Ostuni (19,39).

Dal 2006 al 2023, in tutta Italia, gli impianti fotovoltaici a terra hanno occupato 16.147 ettari, pari al 12,5% del consumo di suolo complessivo. Numeri che per CIA Puglia dimostrano la necessità di rivedere il modello di sviluppo energetico, tutelando in primo luogo le superfici agricole ancora produttive.

“L’agricoltura è la prima industria a cielo aperto della Puglia – ha dichiarato Sicolo –. È la nostra storia, il nostro futuro, la nostra identità. Per questo chiediamo un incontro urgente con la Regione: per affrontare con decisione un’emergenza che non può più essere ignorata”.

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