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Agricoltura

Xylella, l'allarme corre verso nord: "Serve un Commissario straordinario o sarà un disastro"

Dopo i nuovi focolai scoperti a Bisceglie, CIA Agricoltori Italiani lancia l'allarme: rischio altissimo per l’olivicoltura nella Bat, nel Barese e nel Foggiano. Il presidente Sicolo: "Subito risorse, ricerca e sanzioni per chi non mantiene i terreni"

Gli ulivi colpiti da xylella a Minervino Murge

Gli ulivi colpiti da xylella a Minervino Murge

BARI – La Xylella avanza e minaccia sempre più da vicino la parte settentrionale della Puglia. Dopo la scoperta di 4 ulivi infetti a Bisceglie, la preoccupazione del mondo agricolo cresce, così come la richiesta urgente di un intervento risolutivo. A lanciare un nuovo appello è Gennaro Sicolo, presidente regionale e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, che parla senza mezzi termini: “Con la Xylella si sta giocando col fuoco”.

Secondo Sicolo, la presenza del batterio nelle aree di confine tra le province potrebbe innescare un’ulteriore diffusione verso la Bat, il Barese e il Foggiano, territori dove l’olivicoltura rappresenta una colonna portante dell’economia agricola, in particolare nell’area di Andria. “Siamo a un passo da una catastrofe produttiva e occupazionale – avverte – e non possiamo più permetterci esitazioni. Chiediamo al Governo di nominare subito un Commissario straordinario, con il compito di coordinare le operazioni di contenimento e soprattutto garantire risorse per la ricerca scientifica, l’unica via per individuare soluzioni strutturali”.

Il problema, secondo la CIA, non riguarda solo gli uliveti coltivati, ma anche aree abbandonate, cunette, siepi e terreni incolti, che sfuggono alla manutenzione e diventano terreno fertile per la proliferazione del vettore del batterio. Da qui l’invito pressante ai Comuni a svolgere i propri compiti, sia intervenendo direttamente sia sanzionando chi non rispetta l’obbligo di mantenere puliti i terreni. Arature, fresature, trinciature ed erpicature devono essere applicate con rigore, secondo quanto stabilito dall’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia.

Il rischio è quello di mandare in crisi irreversibile l’olivicoltura pugliese, annientando non solo migliaia di imprese ma un patrimonio culturale, paesaggistico e identitario”, avverte ancora Sicolo. “Oggi servono decisioni rapide, capacità di intervento su larga scala e un vero impulso al processo di rigenerazione del comparto”.

Sicolo riconosce l’impegno della Regione, ma sottolinea che l’ampiezza del territorio da monitorare rende l’operazione particolarmente complessa. Per questo torna a chiedere che Stato e Regione lavorino insieme per ottenere dall’Unione Europea fondi per la ricerca, e per sostenere i programmi di reimpianto e riconversione nelle zone già colpite.

L’allarme è concreto anche per lo sviluppo di nuove varianti della Xylella, che aggravano ulteriormente la minaccia. “Ogni giorno che passa è tempo perso – conclude Sicolo – e potrebbe costare caro alla Puglia e all’Italia intera. Serve un’azione forte e coordinata, e serve subito”.

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