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Comune

Bitetti: governo di salute pubblica

La proposta, a sorpresa, del consigliere comunale che fa riferimento al movimento di Michele Emiliano

Piero Bitetti, presidente del Consiglio comunale di Taranto

Piero Bitetti

La proposta, a sorpresa, arriva nel pieno del dibattito in consiglio comunale sul bilancio di previsione. A formularla è Piero Bitetti, l'ex presidente del consiglio sfiduciato per far posto a Luigi Abbate in una vicenda che promette strascichi legali.

Ma cosa ha detto in aula Bitetti, pur confermando il suo voto contrario al bilancio? Ecco la sua proposta: «Per guardare insieme a quei famosi traguardi che hanno ripercussioni su collettività, bene comune, pil, qualità della vita, benessere di ciascuno di noi e di chi rappresentiamo, si potrebbe pensare di fare un governo istituzionale, un governo di salute pubblica azzerando giunta e partecipate e prevedendo nomi e competenze tecniche specifiche per ogni argomento e sfidare così il consiglio comunale a poter guardare con attenzione al futuro della nostra comunità».

Un governo tecnico, dunque, di «salute pubblica», come lo ha definito. Di fatto un esecutivo «istituzionale», quindi senza particolari confini politici. Proposta meditata o audace provocazione politica quella di Bitetti? Non sfugge che l'ex presidente del consiglio comunale faccia parte di Con, il movimento che fa riferimento al presidente della Regione, Michele Emiliano. E non sfugge che nel 2025 ci sono le elezioni regionali, probabilmente il vero spartiacque per riformulare alleanze ed eventualmente decidere le sorti dell'amministrazione che fa capo a Rinaldo Melucci. Lo stesso sindaco, peraltro, nel commentare il voto sul bilancio ha offerto la sua disponibilità a tutte le forze politiche per lavorare nell'interesse generale della città.

Come si può intuire, dunque, la proposta di Bitetti si presta a diverse interpretazioni, senza tralasciare quella più semplice: un modo per mettere in sicurezza obiettivi di interesse comune per la città, superando i rischi di una maggioranza piuttosto risicata e mai particolarmente stabile. Ora non resta che attendere eventuali reazioni alla proposta di governo di salute pubblica, a cominciare da quel Pd che ha però ribadito la sua ferma opposizione a Melucci.

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