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Le vertenze pugliesi
05 Marzo 2025 - 18:14
«Sull'ex Ilva abbiamo avuto assicurazione che in quattro anni verrà compiuto il processo di totale decarbonizzazione della fabbrica con totale salvaguardia dei livelli occupazionali. Questo è un ottimo risultato. Su Versalis Brindisi abbiamo chiesto di rinviare la chiusura del cracking in attesa che l'Unione Europea decida in che maniera intervenire sulla crisi che rende la chimica di base europea non competitiva; sul tema è già prevista una riunione dei ministri europei. Sulla vertenza Leonardo a Taranto-Grottaglie abbiamo riferito i nostri timori riguardo alla individuazione di partner che dovessero entrare nel capitale di Leonardo e che in qualche modo rischino di sottrarre tecnologia e professionalità alla stessa Leonardo. Se il problema è solo finanziario, credo ci possano essere alternative, anche in vista purtroppo delle politiche di riarmo di tutta l'Unione Europea. Per la crisi dell'automotive, soprattutto a Bari, abbiamo proposto di costituire tra la Regione Puglia e il Ministero un'unità strategica che valuti tutte le proposte di reindustrializzazione anche fuori dal settore dell'automotive, partendo dalle professionalità e dagli impianti già presenti nel territorio, essenzialmente Bosch, Getrag e Magneti Marelli. Nell'insieme è stato un incontro abbastanza positivo».
Il Tavolo a Roma
Parole del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al termine dell'incontro con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che si è tenuto nella sede del Mimit a Roma, per discutere delle quattro principali vertenze pugliesi: ex Ilva di Taranto, Leonardo di Grottaglie, Versalis di Brindisi e il polo dell'automotive concentrato nella zona industriale di Bari. Alla riunione hanno partecipato anche gli assessori allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, e all'Ambiente e Crisi industriali, Serena Triggiani, e il presidente della Task force regionale per le crisi industriali Leo Caroli.
«La questione sulla quale siamo più combattivi è quella del rinvio della chiusura del cracking Versalis – ha aggiunto il presidente Emiliano - perché pensiamo davvero che sia nell'interesse del nostro Paese e dell'Unione Europea mantenere la chimica di base nella nostra capacità produttiva. Comprare all'estero le materie prime per poi farle lavorare alle nostre imprese può sembrare un modo per risparmiare a breve, ma nel momento in cui consolidiamo monopòli che non controlliamo, i prezzi rischiano di scapparci di mano».
La delegazione pugliese
Rispondendo alle domande dei giornalisti sulla vertenza ex Ilva, Emiliano ha affermato che «bisogna fare in modo che la procedura di decarbonizzazione si concluda nei tempi previsti in modo positivo. Sono rassicurato dal fatto che il ministro mi ha confermato che si devono compiere nei quattro anni gli investimenti sul DRI, la nuova tecnologia che consente di produrre acciaio dal minerale e non dal rottame ferroso e in grado di sostituire il ciclo integrale. E questa procedura coinvolgerà l'acquirente. Così è previsto dal bando. Inoltre abbiamo anche chiesto che il governo mantenga una sua partecipazione nell'azienda e mi pare che anche da questo punto di vista che il ministro Urso ci abbia dato buone speranze».
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Testata: Buonasera
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