Cerca

Cerca

Il focus

La battaglia della Soprintendenza. Ecco il documento della discordia

Lo scontro politico e la paura dello "scippo" da parte di Lecce

Via Duomo, Città Vecchia. La sede della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo

Via Duomo, Città Vecchia. La sede della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo

"La Soprintendenza per il patrimonio subacqueo che, già oggi, ha più sedi sul territorio nazionale, in via di ampliamento, manterrà la propria  sede a Taranto. A seguito di una interlocuzione con il ministro Sangiuliano siamo stati rassicurati da questo punto di vista". A parlare è l'on. Dario Iaia, deputato e presidente provinciale di Fratelli d'Italia. Che annuncia novità invece per "le competenze: la soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo attualmente ha anche competenza come SABAP (Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio) per il territorio della provincia di Taranto. A seguito della riforma, questo ultimo ramo sarà trasferito alla soprintendenza di Lecce, Brindisi e Taranto, con sede a Lecce e a Taranto". Per l'esponente del partito di Giorgia Meloni, siamo di fronte ad "una riorganizzazione che non danneggia nessuno e che deriva da esigenze di razionalizzazione delle risorse umane. Su quest'ultimo aspetto, possiamo garantire che il personale attualmente operante a Taranto rimarrà lì dove è oggi. Posso assicurare - aggiunge comunque - che la questione continuerà ad essere oggetto di attenzione da parte nostra”.

Dario Iaia

Molto diversi i toni dei commenti che vengono dall'area del centrosinistra. "Da un piano di riorganizzazione del Ministero della Cultura, si scopre che la Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo di Taranto rischia di essere improvvisamente accorpata a quella di Lecce. Insieme al presidente Giuseppe Conte e al M5S istituimmo la Sovraintendenza autonoma a Taranto, dopo che negli anni precedenti era stata scippata al capoluogo ionico. Adesso ci risiamo: il Ministro Sangiuliano, con un colpo di spugna, vorrebbe cancellare questo importante riconoscimento alla Città dei Due Mari, che fu capitale della Magna Grecia" dice il senatore Mario Turco, Vicepresidente del MoVimento 5 Stelle, nonché Coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Impresa. "Chiediamo al ministro Sangiuliano di non dare seguito a tale progetto, perché sarebbe l'ennesima dimostrazione di altri torti che Taranto subisce, dopo l'abbandono dell'insediamento produttivo del gruppo Ferretti, degli investimenti in Arsenale, del mancato avvio del Tecnopolo del Mediterraneo, della destinazione della nave museale Garibaldi a Genova, della soppressione di collegamenti ferroviari e di tanto altro ancora. I cittadini di Taranto sono stanchi di subire questi soprusi, dietro i quali si nascondono i soliti interessi 'localistici' dei soliti e noti nomi" rimarca l'esponente pentastellato.

Mario Turco

Dalla segreteria provinciale del Pd, è Mattia Giorno ad evidenziare come "dopo la questione del Garibaldi, la mancata convocazione dei tavoli CIS, lo spostamento della ZES, l'isolamento totale sui treni, la mancanza di programmazione di infrastrutture, la triste querelle avuta su ex Ilva e porto, le mancate promesse mantenute sulla possibilità di far giocare il Taranto calcio in casa, e potremmo andare ancora avanti, questo ennesimo scippo è davvero un colpo basso"; mentre è il consigliere regionale dem Enzo Di Gregorio a svelare "il documento che sta allarmando il capoluogo ionico": 'Per quanto riguarda la Puglia, la Soprintendenza di Brindisi e Lecce diventa Soprintendenza di Brindisi, Lecce e Taranto, con due sedi, una a Lecce e un'altra a Taranto, anche in virtù dell'acquisizione delle competenze sul territorio acquisite dalla Soprintendenza Subacquea cui erano assegnate in precedenza'. "E' questa la frase che sta allarmando la comunità ionica in ordine al possibile ridimensionamento della Soprintendenza Archeologica. Di quello che ne resta, in verità, dopo la decapitazione del 2016 che ne trasferì a Lecce la direzione. I timori derivano dal nuovo assetto del Ministero della Cultura che prevede il passaggio dal modello organizzativo del segretariato generale in favore del modello dipartimentale", dichiara Di Gregorio. "Stando a queste indicazioni Taranto dovrebbe avere una sua sede, ma con quali margini operativi? Manterrà la sua autonomia decisionale o diventerà, di fatto, sede decentrata di Lecce in capo a cui risiederanno tutte le decisioni? La controversia si gioca tutta su questo aspetto. Un altro passaggio del documento suscita ulteriori dubbi. 'Per quanto riguarda le Soprintendenze archeologia, belle arti e paesaggio – si legge -  il cui numero resta inalterato, sono previsti minimi interventi di adeguamento degli Uffici in relazione alle esigenze specifiche dei rispettivi territori, operando interventi di razionalizzazione volti ad omogeneizzarne l'assetto senza tuttavia perdere di vista la relazione con le specificità del contesto di riferimento, anche in funzione del maggior aggravio di carichi di lavoro degli Uffici competenti sui capoluoghi di provincia cui sono state attribuite gran parte delle attività sin qui assicurate dai Segretariati regionali'. Quali sono gli interventi di adeguamento e razionalizzazione cui si fa riferimento? Quali sedi saranno coinvolte? Sarà interessata anche Taranto? Non ci sono risposte, ma un altra frase alimenta ulteriori interrogativi in riferimento alla Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo la cui direzione ha sede nel capoluogo ionico per la quale 'si prevede una riconduzione delle competenze esclusivamente al patrimonio subacqueo'.


Enzo Di Gregorio

Per il consigliere regionale del Partito Democratico "i dubbi sono tanti e tutti legittimi. Di sicuro Taranto non può e non deve essere ulteriormente ridimensionata per il suo glorioso passato di capitale della Magna Grecia, ma soprattutto per il suo futuro. L'ho denunciato più volte nei giorni scorsi, anche nel corso dell'ultima seduta del Consiglio comunale di Taranto e lo ripeto: la cultura, il nostro patrimonio archeologico, le bellezze paesaggistiche ed artistiche sono gli assi prioritari dell'auspicata riconversione economica e sociale del capoluogo ionico.

Dalle notizie in mio possesso, al momento la riorganizzazione del Ministero della Cultura è ferma al palo, bloccata dai timori e dagli allarmi di Taranto, ma non solo. Ci sono, quindi, margini di manovra sufficienti per fare pressioni sul ministro Sangiuliano affinchè della Soprintendenza di Taranto non resti solo una targa su un edificio storico, ma diventi un vero propulsore culturale, centro di sviluppo e promozione del territorio. Anche questa è una battaglia che la comunità ionica dovrebbe condurre in maniera coesa e compatta senza distinguo e divisioni". 

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori