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Sviluppo
30 Settembre 2024 - 06:12
Parco eolico (foto d’archivio)
Oltre trecento milioni da investire per un progetto da mille posti di lavoro. Due città, Taranto e Brindisi, chiamate a lavorare in sinergia. E "4-5.000 tonnellate di acciaio" da utilizzare, secondo il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.
Il vento dello sviluppo per i due centri pugliesi impegnati in una transizione lunga e non facile spira dal mare (forse): sono infatti candidate insieme al ruolo di hub dell'energia eolica in Italia.
Con loro, nel decreto di prossima emanazione da parte del ministero, potrebbe essere indicata anche la siciliana Augusta: sedi di grandi impianti in mare, al largo, per produrre energia, bene fondamentale soprattutto in tempi così incerti a livello internazionale. L'Autorità portuale dello Ionio e quella dell'Adriatico meridionale hanno risposto a maggio ad un bando del Mase, con Taranto che punta forte su una porzione del molo polisettoriale. Sponsor dell'asse pugliese anche i parlamentari di Forza Italia D'Attis e De Palma che hanno anche proposto un emendamento all'articolo 8 del decreto Energia.
Taranto in particolare, con l'eolico, ha un rapporto consolidato: qui ha sede l'unico parco offshore del Mediterraneo, grazie a Renexia, società del Gruppo Toto che potrebbe puntare sul capoluogo ionico anche per un nuovo stabilimento di turbine eoliche da realizzare insieme ai cinesi di MingYang Smart Energy.
Lo scorso mese di agosto è stato firmato a Palazzo Piacentini il Memorandum of Understanding tra il Mimit, MingYang e Renexia, con l'obiettivo di creare in Italia una new company per la costruzione delle turbine eoliche.
Una intesa siglata alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per porre le basi per completare e rafforzare la filiera nazionale industriale di settore, contribuendo così allo sviluppo di un comparto ritenuto strategico come quello dell’eolico offshore galleggiante.
“Questo importante accordo ci permette di sviluppare la produzione di turbine in Italia e una filiera nazionale che sarà estremamente competitiva. L’accordo risponde pienamente agli intendimenti che i nostri due ministeri e i nostri governi intendono portare avanti per lo sviluppo di partnership nella tecnologia green", le parole del ministro Urso.
La firma di agosto rientra nell’ambito dell'accordo di cooperazione tra Mimit e Ministero dell'Industria e delle Tecnologie dell'Informazione (MIIT) della Repubblica Popolare Cinese, predisposto durante la missione di Urso a Pechino all’inizio di luglio e poi sottoscritto durante la missione in Asia del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
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