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02 Luglio 2024 - 06:15
Lo stabilimento Leonardo di Grottaglie
La Cina punta a creare una sua versione di un aereo di grandi dimensioni, entrando in un mercato che oggi è diviso tra Stati Uniti, con Boeing, ed Europa, con Airbus. Del resto, le difficoltà ormai note della compagnia americana potrebbero permettersi ad un nuovo competitor di incunearsi in questo business.
A parlarne è stato, nei giorni scorsi, un articolo de Il Sole 24Ore - che ha tirato in ballo anche Grottaglie e lo stabilimento Leonardo. «L’azienda statale Comac (Commercial Aircraft Corporation of China) ha progetti preliminari per costruire un nuovo jet di grandi dimensioni per voli di lungo raggio, detto “wide body”, chiamato C939» scrive il quotidiano di Confindustria, che ricorda come «la notizia è stata riferita nelle scorse settimane dal quotidiano di Hong Kong South China Morning Post. Probabilmente si tratta di una versione più grande del primo C929 a doppio corridoio di Comac, un velivolo in fase di progettazione già da diversi anni, che è in forte ritardo sui tempi previsti. Avrebbe dovuto fare il primo volo nel 2023, ma ancora non è stato neppure costruito».
E Grottaglie? «Anche l’industria italiana è coinvolta nei programmi di Pechino. Leonardo, l’ex Finmeccanica, nel novembre 2021 aveva annunciato di avere trattative con Comac e con altre industrie cinesi nella catena dei fornitori per costituire una joint venture per produrre aerostrutture in fibra di carbonio per la fusoliera del C929 (allora denominato Cr929). Secondo i piani anticipati dal Sole 24 Ore la produzione futura sarebbe stata fatta in prevalenza in Cina con il partner industriale Kangde, ma ci sarebbe stato lavoro anche in Italia, nello stabilimento di Grottaglie, presso Taranto» scrive Il Sole, che aggiunge: «Proprio lo stabilimento monoprodotto creato per realizzare le grandi sezioni di fusoliera del Boeing 787, l’aereo al quale il jet cinese andrebbe a fare concorrenza. I piani di Leonardo hanno creato frizioni con Boeing, perché la tecnologia per produrre la fibra di carbonio è stata sviluppata in collaborazione con il gruppo americano. Tuttavia la crisi del costruttore americano e il rallentamento della produzione del 787 spingono ancora di più l’interesse del gruppo italiano verso Pechino, anche per la necessità di trovare lavoro per la fabbrica pugliese. E benché non sia ancora stato prodotto alcun pezzo del nuovo aereo, la collaborazione tra Leonardo e l’industria cinese è tuttora in corso».
Lo stabilimento Leonardo
Il progetto del “jet d'Oriente”, ad ogni buon conto, ha tempi molto lunghi. Ancora dall'articolo firmato da Gianni Dragoni: «Secondo il quotidiano cinese - il South China Morning Post - Comac ha abbozzato i progetti preliminari per il nuovo velivolo C939, ma ci vorranno molti anni prima che possa emergere un prototipo testabile. Non sono stati forniti altri dettagli sul C939 e Comac non ha dato spiegazioni. Diversi esperti di trasporto aereo ritengono che per il momento l’industria aeronautica cinese possa avere come sbocco solo il mercato interno, ma con gli anni gli aerei di Pechino potranno arrivare anche in Occidente ed essere acquistati da compagnie europee, americane e del Medio Oriente. Ci vorranno molti anni, ma i cinesi arriveranno, dicono esperti come il direttore generale della Iata Willie Walsh e il presidente di Emirates, Tim Clark. “Comac sta facendo un lavoro serio. Per il momento è un discorso che interessa il mercato cinese, ma con gli anni i jet cinesi potranno arrivare in Occidente”, ha detto Walsh a margine dell’assemblea generale della Iata a Dubai, all’inizio di giugno. In precedenza Walsh aveva stimato che “ci vorranno almeno vent’anni, ma l’industria cinese sarà un concorrente serio”. Intanto l’industria cinese ha messo in servizio commerciale due aerei. Il primo è il jet regionale Arj21, entrato in servizio nel 2016, che vola nella madre patria con Air China e China Southern, ciascuna ha 25 velivoli di questo tipo, e con la compagnia indonesiana TransNusa. Il secondo velivolo è il C919, un aereo con corridoio singolo da 150 posti, la categoria del Boeing 737 e dell’Airbus 320. Il C919 ha cominciato a trasportare passeggeri nel maggio 2023 ed è certificato solo in Cina. Pertanto non può volare in Europa».
Il C919
Nel lungo articolo viene spiegato come «secondo le scarne informazioni disponibili per ora solo una compagnia ha in flotta il C919, la China Eastern, una delle tre grandi di compagnie cinesi. Questo vettore ha cinque jet C919, ma secondo gli annunci ufficiali ne ha ordinati 115. Si sono aggiunti gli ordini di Air China (100 aerei nella versione a lungo raggio) e China Southern (100 aerei versione standard). Stando agli annunci ufficiali Comac sta espandendo gli impianti di produzione per il C919 e ha ricevuto più di 1.000 ordini, quasi tutti provenienti da compagnie e società di leasing cinesi».
Alla Repubblica Popolare, di certo, non manca l’ambizione. «Pechino sta promuovendo il C919 a livello internazionale. L’aereo è stato schierato al salone internazionale dell’aviazione di Singapore in febbraio, quando ha volato per la prima volta fuori dalla Cina. Comac sta cercando di ottenere la certificazione dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa), se venisse ottenuta il C919 sarebbe autorizzato a trasportare passeggeri anche in Europa. Quanto al programma di aerei di grandi dimensioni, nonostante i ritardi Pechino continua a investire. La Russia nel 2023 ha abbandonato una joint venture tra i due paesi per sviluppare il C929, il velivolo già allo studio da diversi anni.
L'ARJ21
A differenza del nuovo C939 di cui non si conoscono dettagli, in precedenza Comac ha affermato che il C929 avrà circa 280-400 posti e un’autonomia di 12.000 km, queste caratteristiche lo collocano nella stessa categoria del Boeing 787 Dreamliner. In aprile un rapporto del produttore della fusoliera del C929 ha affermato che l’intenzione è di consegnare la prima sezione della fusoliera entro settembre 2027».
Il programma del convertiplano AW609 “ottiene un nuovo importante risultato nell’ambito delle attività dimostrative di capacità completando con successo le prime prove di appontaggio con il supporto della Marina Militare Italiana”. A comunicarlo la stessa Leonardo. Proprio l’assemblaggio del convertiplano a Grottaglie è una delle mosse annunciata dall’azienda per il rilancio del sito in provincia di Taranto. L’AW609 AC4, pienamente rappresentativo della configurazione finale di produzione del convertiplano, ha effettuato dal 3 al 12 aprile voli dimostrativi trasferendosi dallo stabilimento Leonardo di Cascina Costa di Samarate, a Varese alla base navale proprio di Grottaglie, hanno spiegato dall’azienda.
Il convertiplano, con a bordo piloti e flight test engineer di Leonardo - supportati da personale della Marina Militare per le operazioni imbarcate - ha lasciato la base alla volta della nave ammiraglia, la portaerei Cavour, a 20 miglia nautiche dalla costa, mostrando le proprie capacità ed efficacia nelle procedure di avvicinamento, atterraggio e stabilità sul ponte di volo.
L'AW609
Per Leonardo, le attività dimostrative dell’AW609 hanno offerto un’opportunità unica per rafforzare ulteriormente la percezione e la consapevolezza degli straordinari vantaggi del convertiplano anche in ambiente marittimo, a ulteriore prova di come il primo aeromobile di questo tipo destinato ad ottenere la certificazione civile e capace di soddisfare rigorosi standard operativi e di sicurezza sia nella posizione ideale per rispondere a molteplici esigenze in ambito governativo e di pubblica utilità, in Italia e nel mondo. Centrale nella preparazione delle attività dimostrative in ambiente reale la campagna di test iniziale sviluppata e eseguita in ambiente totalmente virtuale, utilizzando il simulatore di sviluppo e ingegneria dell’AW609 presente a Cascina Costa. Le applicazioni del gemello digitale hanno permesso una valutazione preliminare delle attività e delle manovre successivamente effettuate nelle operazioni reali a beneficio dello sviluppo di capacità, riduzione delle tempistiche di realizzazione, sicurezza e sostenibilità. Le procedure di appontaggio e decollo sono state svolte in 15 diverse condizioni (comprese quelle in presenza di vento), tra le quali avvicinamento frontale e laterale, atterraggio verticale, decollo verticale, disimpegno laterale.
Le dimostrazioni rappresentano il risultato più recente nell’ambito delle attività svolte dal gruppo di lavoro congiunto costituito nel 2022 e comprendente Leonardo, la Marina Militare, l’Esercito Italiano e la Guardia di Finanza. Il gruppo di lavoro ha lo scopo di valutare il potenziale delle tecnologie del convertiplano quali capacità complementari rispetto ai sistemi e alle piattaforme già utilizzate dagli operatori governativi, garantendo una combinazione di velocità di crociera, quota e lungo raggio d’azione con decollo e atterraggio verticale grazie alle prestazioni e alla cabina pressurizzata dell’AW609, uniche in questo settore. La valutazione effettuata dal gruppo di lavoro può consentire di apprezzare i benefici per missioni di trasporto logistico (decollo e atterraggio verticale, ampio raggio d’azione, connessioni punto-punto veloci, volo in crociera in quota) e, più avanti in futuro, sorveglianza marittima (decollo e atterraggio verticale, trasferimento rapido verso l’area di pattugliamento e con maggior copertura).
Lorenzo Mariani, Condirettore Generale di Leonardo, ha dichiarato: «Le tecnologie ’fast rotorcraft’ continuano ad essere centrali nelle nostre attività di sviluppo di capacità innovative e nella nostra proposta di valore nel campo del volo verticale, come già ampiamente dimostrato dai progressi del programma AW609. Le recenti prove di appontaggio in Italia con il forte supporto della Marina Militare, nell’ambito del gruppo di lavoro congiunto che coinvolge anche Esercito e Guardia di Finanza, rappresentano un importante passo in avanti verso lo sviluppo di applicazioni governative. Questo avviene proprio mentre rafforziamo la nostra posizione per guidare iniziative internazionali basate sulle tecnologie del convertiplano e per soddisfare requisiti che potranno emergere in futuro».
Gian Piero, Cutillo, Managing Director di Leonardo Helicopters, ha aggiunto: «Il successo di queste prove rappresentano un importante risultato nelle attività di dimostrazione di capacità per mostrare i vantaggi unici dei convertiplani, e quelle dell’AW609 in particolare, attraverso una combinazione di elevate prestazioni e versatilità che resta ineguagliata nel campo del volo verticale. Quest’esperienza ha rappresentato una significativa opportunità per apprezzare benefici che possono realmente rivoluzionare un’ampia gamma di missioni o addirittura aprire la strada a nuove possibilità. Vogliamo ringraziare tutti i nostri partner per queste due attività dimostrative e questo impegno di analisi e siamo pronti a proseguire verso le prossime fasi di valutazione». A seguito delle prime prove di appontaggio Leonardo avvierà una valutazione e analisi dettagliata dei dati raccolti. Questi renderanno possibile ulteriori prove per affinare ancora gli approcci e introdurre ulteriori migliorie alla piattaforma per operare in ambiente navale e in modalità imbarcata.
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