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Il Siderurgico

«Lo Stato deve restare in Acciaierie d'Italia»

La richiesta delle imprese dell'indotto

Acciaierie d'Italia, futuro da scrivere

Acciaierie d'Italia, futuro da scrivere

«Lo Stato, chiunque dovesse essere il nuovo acquirente della fabbrica, conservi quote azionarie di minoranza che possano fungere da garanzia – e clausola sociale – per l’area jonica, le sue imprese, la totalità dei lavoratori impegnati, sia quelli diretti che indiretti». E' l’appello che viene, parlando del futuro dello stabilimento ex Ilva, dall’associazione delle imprese dell’indotto Aigi. Le aziende riunite nell’associazione chiedono anche «un Piano Industriale degno di questo nome, capace di coniugare il fabbisogno di acciaio in Italia, che quest’anno ha fatto già registrare con i suoi 24,4 milioni di tonnellate sin qui prodotti un balzo in avanti del 4,8% rispetto al 2023, per un fatturato complessivo pari a 60 miliardi di euro, con la sostenibilità ambientale e la sicurezza sui luoghi di lavoro». Lanciata anche una proposta per «un salto culturale nelle dinamiche produttive»: «la nascita in loco di processi industriali dediti alla trasformazione dell’acciaio. Farlo attraverso il reimpiego dei lavoratori considerati in esubero, con l’ausilio delle imprese che costituiscono e rappresentano l’indotto locale». 

Intanto, incontro a Roma tra Federmanager e Acciaierie d’Italia in Amministrazione Straordinaria. Presenti per l’azienda i commissari straordinari, il direttore generale Maurizio Saitta e il direttore delle Risorse Umane Claudio Picucci, a rappresentare Federmanager invece il direttore generale Mario Cardoni, il coordinatore della commissione Siderurgia, Paolo Bonci, e il rappresentante della sede di Taranto, Michele Conte. L’azienda ha raccontato i primi cento giorni dall’insediamento dei Commissari Straordinari in Acciaierie d’Italia S.p.A. in A.S., dichiarando: “In questa fase importante, che traguarda il processo di vendita dell’Azienda sul mercato, il piano di ripartenza gestionale ha accompagnato quello operativo”.

Per la ripartenza operativa, sono state avviate le condizioni per garantire la vita dell’azienda attraverso la gestione e il ripristino degli impianti, mentre la ripartenza gestionale è stata guidata dalla determinazione di impattare su un riassetto dei ruoli chiave, come si legge in una nota di AdI in As.  L’incontro si è svolto in un clima di totale serenità e si è concluso con l’impegno delle parti a collaborare, ciascuno per il suo ruolo, nella crescita della squadra coesa e integrata dei Dirigenti. La sinergia tra Federmanager con la sua Management School e le esistenti Academy dell’azienda, offrirà l’opportunità di nuovi processi di formazione manageriale e di costruire percorsi di crescita che rafforzino le competenze soft, è stato quindi detto da Acciaierie.

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