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Il Siderurgico

«Acciaierie d'Italia, no alla vendita-spezzatino». Il video

Le parole di Valerio D'Alò

Acciaierie d'Italia

Acciaierie d'Italia

«Al rientro dal periodo feriale l'auspicio è quello di riprendere al più presto l'interlocuzione con il governo e con l'azienda per quella che sarà la cessione sul bando di vendita del gruppo ex Ilva, oggi Acciaierie d'Italia. L'ultima interlocuzione ha dato importantissimi risultati dal punto di vista della tutela dei lavoratori in cassa integrazione con un ottimo accordo, che ne tutela il salario e le condizioni dello stare nell'ammortizzatore sociale. E' il momento di discutere, però, di come dovrà essere ceduto il gruppo».

A parlare è il segretario nazionale della Fim Cisl, Valerio D'Alò.

«Per noi» spiega il leader dei metalmeccanici della Cisl «resta prioritario che si parli di un "unico blocco", che non si proceda cioè a una "vendita-spezzatino", e che quindi si possa garantire la piena occupabilità di tutto il gruppo in tutti i siti ma anche soprattutto quali saranno, da parte dei nuovi investitori, i progetti industriali per il rilancio degli impianti, il rientro dei lavoratori della cassa integrazione, e quali sono gli obiettivi dal punto di vista ambientale e del ciclo produttivo».

Intanto, non solo i trecentoventi milioni di euro dell’ormai famoso prestito ponte, disponibili dopo il disco verde ricevuto dall’Unione Europea: nelle casse di Acciaierie d’Italia potrebbe arrivare un’altra iniezione di liquidità, soldi freschi di cui l’azienda ora in amministrazione straordinaria ha bisogno per provare a dare attuazione al piano di rilancio annunciato nelle scorse settimane dai commissari. Le indiscrezioni riportate dalla stampa nazionale parlano di ulteriori 250 milioni di euro in arrivo dagli Stati Uniti, per la precisione dalle banche americane Morgan Stanley e Bank of America.

«La gestione commissariale è vicinissima a chiudere con un pool di istituti internazionali un accordo per aprire una nuova linea di credito, come detto, da 250 milioni» scrive Il Messaggero. «L’intesa dovrebbe essere annunciata tra settembre e ottobre. Nei mesi scorsi era circolata la notizia che la richiesta arrivata da Taranto fosse intorno ai 200 milioni. L’ampliamento del prestito - fanno notare gli esperti del settore - dimostrerebbe soprattutto che cresce la fiducia intorno al piano di rilancio lanciato dai tre commissari. A guidare il pool di banche, come detto, ci dovrebbero essere i colossi americani Morgan Stanley e Bank of America. Non è esclusa la presenza di istituti italiani, a quanto pare cauti sul dossier dopo i costosi interventi con le gestioni precedenti di Ilva. Il prestito avrebbe come sottostante la garanzia del magazzino dell’acciaieria».

Riguardo al futuro più a lungo termine dello stabilimento siderurgico, come è noto rappresentanti dei gruppi siderurgici Stelco (canadese, di proprietà degli statunitensi di Cleveland-Cliffs), Metinvest (Ucraina), Vulcan Steel e Steel Mont (indiani) hanno visitato gli impianti, in vista di una possibile acquisizione magari in tandem con un’azienda italiana, Arvedi o Marcegaglia. Il 31 luglio scorso Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha firmato l’autorizzazione alla pubblicazione del bando per manifestare interesse per l’acquisizione dei beni e delle attività aziendali di Ilva in Amministrazione Straordinaria (AS) e Acciaierie d’Italia in AS, nonché delle altre società appartenenti ai rispettivi gruppi. Le manifestazioni di interesse potranno essere inviate entro il 20 settembre 2024.

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