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Lo stabilimento Leonardo
09 Maggio 2024 - 06:15
L’assemblea pubblica delle lavoratrici e dei lavoratori dello stabilimento Leonardo di Grottaglie - foto Uilm Taranto
Una commissione della FAA, la Federal Aviation Administration, potrebbe essere inviata a Grottaglie, nell’ambito dell’indagine che la stessa agenzia federale degli Stati Uniti che si occupa della sicurezza e dei controlli relativi all’aviazione ha aperto nei confronti di Boeing ed in particolare del B787. Lo tsunami che sta investendo il colosso americano può quindi riverberarsi anche oltre Atlantico, perchè la dipendenza dello stabilimento grottagliese di Leonardo rimane fortissima, vista la nota monocommittenza, con i progetti alternativi ancora in fase prototipale e solo alcune lavorazioni capaci di impegnare poche decine di operai.
Il rischio è che lo stabilimento pugliese debba fermarsi; e non nascondono la loro grande preoccupazione i sindacati. «Nell’attuale situazione di riorganizzazione industriale rispetto alle attività civili del trasporto aereo, stanno assumendo particolari criticità le difficoltà di consegna dei prodotti già finiti nella Divisione Aerostrutture, con ricadute complesse nello stabilimento di Grottaglie, che rendono meno positivi i risultati economici e che pongono riflessioni importanti rispetto ad accordi di rilancio sottoscritti da Fim, Fiom e Uilm durante la piena fase della pandemia legata al Covid, periodo all’interno del quale il trasporto aereo civile si era praticamente fermato con tutte le ricadute industriali che sono state gestite con estrema fatica ma con responsabilità a livello sindacale», spiegano i metalmeccanici confederali, che ricordano di essere «impegnati da tempo nel proporre all’azienda l’identificazione di nuove commesse e prospettive industriali che vedano il superamento della mono-committenza nella Divisione Aerostrutture. Crediamo - aggiungono - sia giunto il momento di trovare soluzioni strutturali che vadano nella direzione di non essere in balia di scelte di altri soggetti industriali che con la loro politica possano mettere a repentaglio la tenuta economica e industriale della Divisione e di conseguenza del Gruppo Leonardo».
Molto attento alla questione Leonardo è, da sempre, l’ex sindaco di Grottaglie Raffaele Bagnardi. «Adesso, sullo stabilimento Leonardo di Grottaglie potrebbero incombere tre gravi scenari: una possibile verifica tecnologica su impianti e attrezzature; l’immobilizzo economico e finanziario per la congestione delle consegne; la eventuale rilavorazione e la idonea conservazione nel lungo periodo delle fusoliere già prodotte. In tutto ciò, aspettiamo che la Politica locale si esprima e prenda posizione» spiega Bagnardi a Buonasera Taranto.
Martedì scorso si è tenuto l’incontro tra i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, unitamente alle segreterie nazionali e l’amministratore delegato, Roberto Cingolani ed il direttore generale della Leonardo Lorenzo Mariani, insieme alla Direzione HR nell’ambito dell’Osservatorio Strategico previsto dalla contrattazione integrativa. E se Cingolani ha rappresentato «una situazione positiva dal punto di vista economico e finanziario del Gruppo ed una crescita generalizzata, degli indicatori economici ed occupazionali» questo vale per tutte le divisioni con una sola esclusione: proprio quella di quella Aerostrutture. «A pesare è la complessa situazione di Boeing che sta portando da troppo tempo ripercussioni a livello produttivo e conseguentemente il rischio di fermata nello stabilimento di Grottaglie» evidenziano dalla Fiom Cgil Michele De Palma, segretario generale, Claudio Gonzato e Simone Marinelli, coordinatori nazionali per il Gruppo Leonardo: «Una situazione già posta che bisogna superare attraverso una diversificazione dei prodotti e dei committenti che di fatto non è mai arrivata. E’ necessario da un lato un forte intervento governativo nei confronti del committente, anche rispetto ai processi di internalizzazione che le aziende dell’assemblaggio finale del settore stanno avviando, per garantire i contratti e gli impegni sottoscritti. Ma occorre che Leonardo individui soluzioni industriali che possano portare prodotti atti a garantire lavoro a tutti i lavoratori nel sito tarantino». Per la Uilm «occorre progettare un futuro industriale che dia serenità prospettica a Grottaglie e lo liberi dalla monocommittenza».
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