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Calcio e politica
15 Febbraio 2024 - 06:15
Lo stadio Iacovone di Taranto
La carica l’ha suonata, con la verve che lo contraddistingue, Eziolino Capuano. L’«ostracismo da parte dell’amministrazione comunale verso il Taranto» lamentato dall’amatissimo tecnico rossoblù è diventato un caso politico, con Lucio Lonoce (Partito Democratico) e Francesco Falcone (Con) che stigmatizzano l’atteggiamento di Palazzo di Città e criticano gli esiti del tavolo - a cui Melucci era assente - convocato proprio per la questione stadio.
«Non avendo nessuna soluzione, come spesso accade» il sindaco «ha ribaltato l’onere della prova e ha convocato una riunione per mettere la società alle strette. Un approccio scorretto, che qualifica chi esercita le sue funzioni con l’unico scopo di garantire sé stesso, non certo gli interessi diffusi della città», dice Lonoce, consigliere comunale dei dem. «Che senso ha avuto, infatti, attaccare la squadra con un comunicato rancoroso, rinfacciarle di non aver “compreso” il mirabolante project financing che caratterizzò la campagna elettorale, far finta di trovare soluzioni irrealizzabili come quella di Massafra (basterebbe approfondire con gli amministratori di quella città), se non quello di intervenire con armi di distrazione di massa, per tentare di alleggerire una coscienza politica ormai macchiata? E tutto questo senza nemmeno presentarsi alla riunione che lui stesso ha convocato, ma mandando al massacro il suo vice in servizio permanente effettivo. Il calcio non è solo sport e tifo, è un sentimento collettivo, è identità, tutte questioni di primaria importanza per chi governa una comunità».
Lucio Lonoce
Per Lonoce, «nel caso di Melucci vale il contrario: non governando e stando chiuso nei palazzi, salvo qualche comparsata sui social, non coglie queste sfumature. Avrebbe potuto preoccuparsi per tempo delle sorti del Taranto, infatti, magari esercitando le sue prerogative nel primo comitato organizzatore dei Giochi, e anche nel secondo comitato così fortemente voluto per estromettere la regione Puglia. Avrebbe potuto dar seguito alla proposta della società che, a settembre scorso e nuovamente a inizio di questo mese, ha suggerito di intervenire con i fondi stanziati per la manifestazione del 2026 per ristrutturare l’impianto di Faggiano, che le è stato concesso in gestione. Da Palazzo di Città l’attenzione a questi temi si è limitata alla rappresaglia di bassa qualità. Perché per il sindaco Melucci il calcio è sport minore, preferisce gli sport “americani” come il basket, il rugby, magari anche il baseball e il football. Peccato che, anche a questi, il senso di Melucci per lo sport abbia prodotto solo danni: il basket cittadino di vertice annaspa senza sostegno concreto dall’amministrazione, e le altre tre discipline sono ancora in cerca di un impianto, prima previsto a Taranto 2, ora “migrato” a Paolo VI e che scopriamo essere stato salvato, dopo il rischio di revoca del finanziamento, dall’ex assessore Giorno. Per giocare a individuare altri quartieri, c’è ancora tempo: peccato che, per esempio, non ce ne sia più per i Tritons che, proprio a causa della mancanza di quell’impianto promesso a più riprese, abbiano rinunciato a iscriversi al campionato nazionale di serie C di baseball».
Solidarietà al club rossoblù viene espressa dal circolo Pd di Talsano: «Siamo convinti che da troppi mesi l’amministrazione del Melucci-bis si limiti a galleggiare, in modo autoreferenziale e inconcludente, su questa vicenda dello stadio “Erasmo Iacovone”, come su altre drammatiche ed esplosive emergenze di questa Città che richiederebbero un adeguato sostegno, un adeguato impegno ed adeguate soluzioni».
Da Con, il movimento vicino a Michele Emiliano, parla il coordinatore provinciale Francesco Falcone: «Sentiamo di dare alla società calcistica Taranto Fc 1927, al mister Eziolino Capuano, ai dirigenti, agli atleti, ai tecnici, ma soprattutto alla tifoseria rossoblù, un messaggio di solidarietà per quello che sta avvenendo a Taranto in queste ore. Lo sport è confronto, dialogo, fair play, rispetto: tutte parole e concetti sconosciuti al sindaco di Taranto che purtroppo, in tutti questi anni, ha dato più volte dimostrazione di non avere mai voluto avere un rapporto cordiale con la società. Il sindaco non è tenuto a risolvere problemi che non gli competono, ma è tenuto sempre a coltivare confronto, dialogo e tutto ciò che abbiamo prima citato. Invece, una tematica di pubblico interesse così rilevante, che tocca anche corde “sentimentali”, è stata gestita con metodi ostili e sprezzanti, fino alla convocazione di una riunione, il giorno prima per il giorno dopo, che annunciava soluzioni che non si sono palesate».
Falcone lo definisce «un affresco desolante» in cui «la figura del primo cittadino era evanescente, assente, non pervenuta. Uno sgarbo istituzionale enorme, che definisce la sua inadeguatezza a guidare la comunità e gestire problemi complessi. Quel tavolo di concertazione, infatti, convocato da Melucci senza poi presentarsi, avrebbe avuto bisogno di un preliminare tavolo tecnico: senza alcuna proposta concreta, è servito solo a prendere tempo. Anche perché la soluzione proposta dall’assessore Gianni Azzaro, giocare a Massafra, è impraticabile perché quell’amministrazione non ha appaltato ancora i lavori e, qualora lo facesse, l’impianto avrebbe una capienza massima di 2500 persone, metà della tifoseria abituale del Taranto. Senza parlare dei costi esorbitanti per la società, in una situazione del genere».
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