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Sanità

Melucci scopre i ritardi per l'ospedale San Cataldo

Oggi critica la Regione. A novembre si diceva "grato ed emozionato"

Il sindaco Rinaldo Melucci

Il sindaco Rinaldo Melucci

"Le criticità che affliggono la sanità ionica hanno raggiunto un punto di non ritorno che vede la sua più fedele dimostrazione nei continui ritardi nella consegna dell'Ospedale San Cataldo di Taranto. Attendere ancora soluzioni affidandosi a cristiana rassegnazione non è più possibile. Adesso, i cittadini meritano risposte concrete e non promesse alle quali non si può più dare credito". A parlare così in una nota di oggi, 13 febbraio 2024, è Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto.
Un attacco duro, che nelle intenzioni ha un bersaglio chiaro: la Regione Puglia di Michele Emiliano, oggi di fatto avversario di Melucci, dopo il legame strettissimo del passato (basti pensare alle celebre foto di Patrasso con il sindaco sulla spalla del governatore in occasione dell'assegnazione dei Giochi del Mediterraneo)
 

Emiliano e Melucci a Patrasso nel 2019

Tuona Melucci: "Nell'ottobre del 2020, un'intera comunità ha guardato con speranza all'avvio dei lavori per realizzare una struttura che, destinata a sostituire i nosocomi "SS. Annunziata" di Taranto e di Grottaglie, avrebbe dovuto avere un ruolo strategico nell'ambito della rete ospedaliera pugliese. Tuttavia, ciò che doveva essere completato entro 400 giorni lavorativi ha visto i suoi tempi di "creazione" dilatati fino al giugno del 2024, con le successive gare per la dotazione di arredi ed attrezzature che fanno prevedere la consegna definitiva per luglio del 2025. Con buona pace per la salute dei tarantini! Il tutto senza contare che questo slittamento di tempi va ad incidere sulla formazione dei laureati del Dipartimento di Medicina che, qualora fosse disponibile il San Cataldo con un suo polo didattico, potrebbero proseguire il loro percorso formativo senza trasferirsi altrove".
Impossibile non notare come però soltanto a novembre 2023 - quindi a ritardi decisamente già noti - l'atteggiamento del sindaco fosse completamente diverso: nella nota che è consultabile sul sito del Comune il sindaco si diceva "grato ed emozionato" perchè sul nuovo ospedale si andava "avanti spediti", arrivando a stigmatizzare l'atteggiamento dei "soliti detrattori". Ora, l'inversione di rotta. E "alla Regione si chiede un'attenzione maggiore rispetto a quella prestata sinora verso un territorio alle prese con gravissime criticità"
Novembre 2023 è lontanissimo: adesso da Bari (e da Emiliano) si vuole "un impegno concreto sui reparti del Pronto Soccorso di Taranto, ad adottare iniziative immediate per ridurre gli scandalosi tempi delle liste d'attesa, a garantire una pianta organica del personale sanitario adeguata alle esigenze della popolazione. A tal proposito, va evidenziato che nella ASL di Taranto si registra da tempo una rilevante carenza di numerose figure. Infatti, mancano infermieri, OSS, tecnici della riabilitazione e della prevenzione, per non parlare dell'accentuata penuria di dipendenti che svolgono ruoli amministrativi. Un quadro della situazione che sta mettendo in ginocchio un'intera città e la sua provincia". Fenomeni che, di certo, non nascono oggi, a febbraio del 2024. Ma tant'è. "Non possiamo più tollerare distrazioni e ritardi nella sanità ionica - il bellicoso virgolettato che Melucci si attribuisce nella nota -. Alla luce di quelle che sono carenze ben note ai vertici regionali, dai quali ci attendiamo meno promesse e più azioni concrete entro l'anno. I cittadini di Taranto meritano risposte il prima possibile".
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