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Giochi del Mediterraneo 2026

Casartigiani: «Taranto investa sulle proprie strutture, non su una nave da crociera»

L’associazione chiede al commissario Massimo Ferrarese un tavolo di confronto per puntare sulla riqualificazione del patrimonio locale. «L’ospitalità degli atleti deve lasciare un’eredità duratura alla città, non un ricordo effimero»

Nave da crociera

Nave da crociera

TARANTO - Un invito a cambiare rotta e a trasformare i Giochi del Mediterraneo in un’occasione concreta di sviluppo per la città. È questo il senso dell’appello che Casartigiani Taranto rivolge al commissario straordinario Massimo Ferrarese, chiedendo l’apertura di un tavolo di confronto serio e costruttivo sulle scelte legate all’accoglienza delle delegazioni sportive.

Al centro della richiesta c’è la necessità di investire sul territorio, riqualificando strutture esistenti piuttosto che ricorrere all’ipotesi di una nave da crociera come villaggio temporaneo per gli atleti. Una soluzione che, secondo l’associazione, rischia di non lasciare nulla alla città una volta concluso l’evento.

«L’ospitalità degli atleti – sottolinea il segretario generale provinciale Stefano Castronuovo – deve rappresentare un’occasione per costruire un’eredità tangibile per Taranto. Non possiamo accontentarci di una soluzione provvisoria, che si dissolve con la partenza delle delegazioni. È tempo di scegliere la via della valorizzazione del territorio e delle imprese locali, favorendo uno sviluppo reale e duraturo».

Casartigiani richiama l’esempio di grandi città che, in passato, hanno saputo trasformare eventi sportivi internazionali in motori di rigenerazione urbana. Da Torino 2006 a Barcellona 1992, i progetti di riqualificazione del patrimonio edilizio e ricettivo hanno prodotto risultati che ancora oggi generano ricadute economiche e sociali.

Secondo l’associazione, anche Taranto dispone di un tessuto urbano e immobiliare che, con un piano ben strutturato, potrebbe essere valorizzato attraverso il recupero di ex studentati, alberghi dismessi, complessi inutilizzati e aree pubbliche in attesa di riqualificazione. Un progetto coordinato, spiega Casartigiani, consentirebbe di creare nuove opportunità di lavoro per le imprese artigiane e di offrire spazi utili alla comunità anche dopo la fine dei Giochi.

La recente gara d’appalto andata deserta per l’ospitalità delle delegazioni e il successivo passaggio alla contrattazione diretta rappresentano, secondo l’associazione, un momento utile per riconsiderare le scelte strategiche.

Casartigiani invita dunque a investire sugli immobili locali e chiede che, con il supporto tecnico degli enti territoriali, venga verificata la fattibilità di un piano di riqualificazione entro l’anno, compatibile con i tempi di realizzazione e di affidamento.

Un intervento che, per l’associazione, non sarebbe solo una risposta logistica, ma un atto di visione e responsabilità verso la città. «I Giochi del Mediterraneo – conclude Castronuovo – non devono essere un’occasione sprecata. Taranto ha la possibilità di trasformarli in un volano di crescita, occupazione e rigenerazione urbana. Ma per farlo serve una scelta coraggiosa: investire su se stessa».

È opportuno ricordare, però, che il Commissario Ferrarese ha sempre ribadito che quella del noleggio delle navi da crociera è sempre stata l'unica opzione consentita dalle risorse disponibili alla luce delle richieste più volte ribadite (l'ultima volta lo scorso 2 ottobre) dal Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo. Tra le condizioni imposte, infatti, vi era la necessità di tenere gli atleti tutti insieme, non divisi tra varie strutture e all'interno della città. L'unica alternativa possibile era la realizzazione di un vero e proprio villaggio turistico per la cui realizzazione sarebbero stati necessari altri 200milioni di euro che lo Stato non avrebbe mai stanziato, oltre i 300 già messi a disposizione.

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