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Giochi del Mediterraneo 2026

Perché le navi da crociera costano meno di un villaggio olimpico

Il confronto con Milano-Cortina mette in evidenza la sproporzione dei costi. Disponibilità complessiva sotto i 300 milioni, impossibile pensare a strutture da smantellare dopo l’evento

Nave da crociera a Taranto

Nave da crociera a Taranto - archivio

TARANTO - A Taranto continua a far discutere la scelta di ospitare atleti e delegazioni dei Giochi del Mediterraneo 2026 su due navi da crociera, ormeggiate nel porto per tutta la durata della manifestazione. La spesa prevista è di circa 30 milioni di euro, cifra contestata da chi avrebbe voluto la realizzazione di un villaggio olimpico sul modello delle grandi competizioni internazionali.

Il tema, però, è quello dei numeri. Il bilancio complessivo destinato ai Giochi tarantini non supera i 300 milioni di euro, un tetto che rende di fatto impossibile qualsiasi ipotesi di costruzione ex novo di un villaggio. Basti guardare a quanto sta accadendo in questi mesi con i Giochi Invernali di Milano-Cortina, dove sono in fase di completamento strutture per l’ospitalità con costi enormi: 140 milioni di euro per il villaggio di Porta Romana a Milano con capienza di 1.700 atleti, 40 milioni per Fiames a Cortina con 377 moduli abitativi per 1.400 atleti, e oltre 50 milioni per Predazzo, in Val di Fiemme, con capacità di 610 atleti.

Il totale di 230 milioni di euro, a cui bisogna aggiungere il vitto e i servizi di trasporto, copre ospitalità per 3.700 persone. A Taranto, dove sono attesi 4.500 ospiti, il conto per un villaggio olimpico avrebbe superato abbondantemente i 250 milioni di euro, senza includere i costi aggiuntivi legati alla ristorazione e alla pulizia. Nel caso poi di utilizzo di un villaggio turistico esistente nel territorio provinciale ionico (cosa, peraltro non consentita proprio dal Comitato Olimpico) sarebbe stato necessario aggiungere i costi del trasporto: bisognava cioè garantire quotidianamente bus navetta da e per gli impianti sportivi almeno due volte al giorno, oltre a collegamenti con il centro cittadino, come richiesto dal Comitato Olimpico Internazionale.

C’è poi un altro elemento che non può essere ignorato. A Cortina, le casette prefabbricate costruite per gli atleti saranno smantellate il giorno dopo la chiusura dei Giochi. Se una scelta del genere fosse stata adottata a Taranto, con strutture provvisorie da abbattere subito dopo l’evento, gli organizzatori sarebbero stati “crocifissi in piazza”, accusati di spreco e cattiva gestione.

La decisione delle navi, dunque, non appare come un lusso ma come una soluzione realisticamente sostenibile. Con un budget complessivo inferiore ai 300 milioni, la creazione di un villaggio avrebbe drenato risorse tali da mettere a rischio l’intera manifestazione. La scelta del mare, al contrario, consente di assicurare ospitalità adeguata, servizi logistici immediati e una cornice suggestiva per gli atleti, evitando spese incompatibili con le possibilità economiche della città e del territorio.

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