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Giochi del Mediterraneo 2026
12 Settembre 2025 - 10:28
I Giochi del Mediterraneo del 2026
TARANTO - Lo scontro attorno ai Giochi del Mediterraneo 2026 assume i contorni di un vero e proprio caso istituzionale. Da una parte l’Agenzia regionale Asset (Agenzia regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio), che ha redatto il dossier di candidatura insieme a Regione Puglia e Comune di Taranto, dall’altra il commissario del Governo, Massimo Ferrarese, accusato di aver diffuso informazioni non veritiere per giustificare una decisione ritenuta gravissima: l’ospitalità degli atleti a bordo di due navi da crociera ancorate nel porto di Taranto.
A denunciare pubblicamente la vicenda è stato il presidente di Asset, Elio Sannicandro, che ha parlato senza mezzi termini di “falsità” e di “scelta scandalosa”. Secondo l’agenzia regionale, il modello elaborato nel 2019 per ottenere l’organizzazione dei Giochi puntava su una logica di sostenibilità economica e ambientale, in linea con la visione del Piano Strategico per Taranto.
Il progetto prevedeva l’utilizzo di impianti sportivi già esistenti, distribuiti non solo a Taranto ma in altre 20 città pugliesi, riducendo la necessità di nuove costruzioni e rispettando le linee guida del Comitato internazionale olimpico. Per l’accoglienza dei 4.000 atleti era stata individuata una struttura ricettiva a circa 20 chilometri da Taranto, un villaggio turistico di alto livello che garantiva standard adeguati e la possibilità di ospitare allenamenti al suo interno, riducendo così spostamenti e disagi.
Gli studi di percorrenza dimostravano che la maggior parte degli impianti sarebbe stata raggiungibile in 40 minuti, grazie alla statale jonica e alle tangenziali. Per le competizioni organizzate a Brindisi e Lecce, erano stati previsti villaggi turistici locali per ospitare le delegazioni sportive. Un modello che, oltre a limitare l’impatto ambientale, avrebbe lasciato un’eredità concreta al territorio, valorizzando le strutture già presenti e favorendo ricadute turistiche ed economiche.
Il Comitato Organizzatore Taranto 2026, attivo dal giugno 2020 fino all’ottobre 2022, aveva aggiornato il masterplan e trasmesso i programmi operativi ai governi succedutisi in quegli anni, nonostante le difficoltà legate alla pandemia e alla crisi internazionale. Inoltre erano state avviate trattative con un villaggio turistico di Castellaneta, che aveva offerto preventivi vantaggiosi e disponibilità a sostenere l’evento come sponsor.
Per questo, afferma Sannicandro, è falso sostenere che non fossero stati individuati siti e soluzioni logistiche per il villaggio degli atleti. L’accusa è rivolta direttamente al commissario Ferrarese, insediato da due anni e mezzo, che ha invece scelto la strada delle navi da crociera.
Una scelta che Asset definisce “estremamente critica” sul piano ambientale: due imbarcazioni con motori di grandi dimensioni e oltre 6.000 persone a bordo per circa 20 giorni, in un’area già provata da inquinamento industriale, rappresenterebbero un impatto insostenibile per l’ecosistema marino. Ma c’è anche la questione economica: il costo del noleggio sarebbe oltre 15 volte superiore a quello previsto per il villaggio turistico, senza lasciare benefici tangibili al territorio in termini di promozione e sviluppo.
Per Sannicandro, i Giochi dovevano essere un’occasione per una crescita sostenibile e condivisa, non un’operazione temporanea destinata a esaurirsi al termine della manifestazione. “Così – conclude – si rischia di cancellare l’eredità positiva programmata per Taranto e per l’intera Puglia”.
È opportuno precisare che il Commissario Ferrarese proprio a Buonasera24.it all'inizio di giugno 2025 aveva chiarito tutti gli aspetti di questa vicenda a partire dalla netta bocciatura da parte del Comitato Olimpico Internazionale dell'ipotesi dell'utilizzo di un villaggio turistico lontano dalla città per motivi logistici e di opportunità, prima ancora che economici.
Secondo quanto riferito da Ferrarese, infatti, il Comitato Olimpico aveva e ha come priorità il fatto che gli atleti possano vivere la città oltre che gli impianti sportivi. Per questa ragione, riteneva e ritiene controproducente individuare spazi esterni alla città di Taranto per evitare gli spostamenti tre volte al giorno degli atleti (per le gare, per gli allenamenti e per vivere la città di sera) che avrebbero provocato problemi di sicurezza sulla strada e di costi per i trasporti. Ma soprattutto, aveva a suo tempo ricordato Ferrarese, il costo del villaggio olimpico avrebbe sfiorato i 200 milioni di euro. Praticamente quasi l'intera somma stanziata per tutta la manifestazione.
Insomma, si tratta di uno scontro istituzionale destinato ad avere seguito anche a livello regionale. Lo sapremo nelle prossime ore.
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