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La storia

Leonardo e il settore militare, così il sindacato si spacca

Fiom, Uilm e Fim: ecco che cosa sta succedendo a Grottaglie e le posizioni in campo

Leonardo

Lavoratori dello stabilimento Leonardo di Grottaglie

Si registra in questi giorni una aspra spaccatura tra i sindacati metalmeccanici confederali a Grottaglie. Al centro della questione, lo stabilimento Leonardo: ecco cosa sta accadendo.

Il primo atto: la nota della Fiom Cgil

Riportiamo il comunicato integrale diramato nel pomeriggio del 10 ottobre della Fiom.

"In queste ore, alcune lavoratrici e lavoratori del nostro stabilimento, hanno lanciato una petizione su “change.org” dal titolo “NON IN MIO NOME, NON COL MIO LAVORO”, con il fine ultimo di chiedere lo stop immediato di forniture belliche destinate ad Israele da parte di Leonardo S.p.A. e società controllate, inclusi tutti gli accordi esistenti e gli articoli dual-use, nonché la sospensione di tutti gli accordi commerciali e le relazioni di investimento con istituzioni israeliane, start-up, università ed enti di ricerca direttamente o indirettamente coinvolti nelle operazioni militari israeliane contro la popolazione palestinese.

Inoltre, la petizione rilancia con forza quanto sostenuto dalla FIOM in questi mesi sulla necessità da parte di Leonardo SpA di investire sul settore dell’aeronautica civile e scongiurare il fatto che l’azienda operi esclusivamente nel settore del militare.

Infatti, come FIOM CGIL, in queste settimane abbiamo messo in campo molteplici iniziative di mobilitazione e sciopero sul tema della guerra, sostenendo il fatto che i primi a pagare il prezzo di un’economia “di guerra” sono le lavoratrici ed i lavoratori a cui aumenta l’inflazione e diminuisce il potere d’acquisto dei propri salari.

Riteniamo fondamentale che occorre investire e dare prospettive all’asset civile, tutto collocato nel Mezzogiorno del Paese, continuando le collaborazioni avviate con le università, nel campo della “ricerca e sviluppo”, collaborazioni con nuovi progetti e non considerare questo settore poco strategico poiché con bassi margini di guadagno.

La FIOM, ritiene fondamentale che la BU Aerostrutture resti nel perimetro della One Company, scongiurando ogni tipo di partnership o “joint-venture” con fondi finanziari, che potrebbero portare ad una graduale fuoriuscita dal perimetro della Leonardo SpA.

Per questi motivi, la FIOM sostiene la petizione, ed invita tutte le lavoratrici ed i lavoratori ad aderire.

Infine, abbiamo sempre considerato che la partecipazione attiva, il coinvolgimento ed il contributo concreto, anche con iniziative spontanee come questa, di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, siano fondamentali per le prospettive e la salvaguardia futura del nostro stabilimento".

La posizione della Uilm

Questo il comunicato giunto dalla Uilm nella serata del 10 ottobre.

"In merito ai tragici e violenti eventi che continuano a colpire la Palestina, la UIL e la UILM ribadiscono la propria vicinanza al popolo di Gaza, vittima di una tragedia umanitaria senza precedenti. Condanniamo con fermezza le azioni del governo guidato da Netanyahu, responsabile di crimini di guerra e che non può essere considerato rappresentativo dell’intero popolo israeliano, così come Hamas non rappresenta il popolo palestinese, augurandoci che gli accordi di pace messi in campo negli ultimi giorni rappresentino davvero un punto di svolta per il popolo palestinese.

Come organizzazione sindacale, UIL e UILM hanno promosso e continueranno a promuovere iniziative concrete di sostegno attraverso raccolte fondi e donazioni destinate sia al popolo ucraino colpito dal conflitto in corso, sia alle organizzazioni umanitarie attive a Gaza. L’obiettivo è quello di fornire un aiuto reale alle popolazioni civili, inermi e vittime delle guerre, riaffermando i valori universali di pace, giustizia e solidarietà tra i popoli.

Per quanto concerne l’aspetto legato alle prospettive industriali dello stabilimento, come è noto, dall’avvento della pandemia il sito di Grottaglie ha subito una grave contrazione dei volumi produttivi con ricadute sui lavoratori costretti ad anni di cassa integrazione mitigandone gli effetti salariali grazie ad importanti accordi sindacali sottoscritti che hanno previsto integrazione alla c.i.g.o, strumenti alternativi alla cassa e trasferte presso altri siti Leonardo. Abbiamo sostenuto con forza, attraverso accordi aziendali e con la Regione Puglia, i lavoratori dell'indotto Leonardo che più di tutti hanno patito questi anni di vuoto lavoro. Ciò ha amplificato la necessità di rivendicare una diversificazione produttiva con l’aggiunta di altre attività alla commessa Boeing B787.

Inoltre FIM FIOM UILM, sia a livello locale che a livello nazionale, hanno rivendicato che la strada giusta affinché il sito di Grottaglie diretti ed indotto e la Divisione Aerostrutture possano avere un futuro solido fosse quella di mettere in comune il business della difesa della Divisione Velivoli con quello delle Aerostrutture. Il tempo ha dimostrato che la scelta di dividere i due business non fosse la scelta giusta in quanto il solo settore civile non ha avuto la capacità di autosostenersi per via della bassa marginalità della manifattura e le continue fluttuazioni del mercato.

Dopo anni di lotte e rivendicazioni dei lavoratori del sito di Grottaglie, nel mese di maggio 2025 si è raggiunto l’importante obiettivo della riunificazione dei due business sotto una unica Divisione Aeronautica.

Come scritto da FIM FIOM UILM Grottaglie nel comunicato del 23 maggio questa nuova opportunità deve essere finalizzata alla creazione di sinergie tra i settori dell’aeronautica militare e civile.

Un ulteriore passo in avanti in tale direzione è stato compiuto il 16 giugno, quando l’azienda ha annunciato la costituzione della joint venture con l’azienda turca Baykar, citando il sito di Grottaglie tra quelli direttamente coinvolti.

La RSU FIM FIOM UILM di Grottaglie, unitariamente attraverso il comunicato sindacale del 16 giugno, ha espresso l’auspicio che quanto annunciato rappresenti l’inizio di una reale diversificazione industriale del sito, sottolineando l’importanza dell’informativa annuale di Divisione per comprendere come tale JV si concretizzerà nel perimetro produttivo di Grottaglie.

Restiamo convinti che i lavoratori di Grottaglie credono nel percorso che hanno costruito con anni di lotte e rivendicazioni, quello di una vera diversificazione produttiva, che non può prescindere dall’unificazione con il settore della Difesa, per la creazione e lo sviluppo di un polo di eccellenza dell’aeronautica italiana.

Chiunque intenda rimettere in discussione le posizioni unitarie fin qui espresse, ha il dovere di confrontarsi apertamente con i lavoratori nelle assemblee, prima di arrogarsi il diritto di parlare a nome dell’intero sito".

La versione della Fim Cisl 

Questa è la nota diffusa nella mattina dell'11 ottobre dalla Fim Cisl.

"In merito ai drammatici scenari di guerra che hanno colpito gravemente le persone civili con violenza inaudita e senza alcuna forma di rispetto per il valore della vita umana, la FIM CISL, ribadisce la più ferma condanna di TUTTI i conflitti attualmente in essere nel mondo. Ultimamente il conflitto tra Israele e Palestina ha monopolizzato l’attenzione per via della brutalità messa in campo e riteniamo che la tregua raggiunta in questi ultimi giorni tra i due governi sia da cogliere positivamente, che da speranza alla popolazione palestinese, partendo dalla liberazione di tutti i prigionieri israeliani e palestinesi, benché sia solo un primo passo verso una pace lunga e duratura.

Sarà un percorso complesso, con una serie di punti ancora da sviscerare ma è un passo avanti verso il riconoscimento della libertà, della giustizia e del riconoscimento reciproco tra i due popoli e in questo difficile percorso, tutti debbono fare la propria parte.

La FIM CISL aderisce con convinzione e parteciperà alla Marcia per la Pace Perugia – Assisi, il prossimo 12 ottobre, convinti che l’azione sindacale, insieme alle organizzazioni della società civile, sia presidio a tutela della pace.

La FIM partecipa alla Maratona per la Pace, una catena di iniziative voluta dalla Confederazione e costruita insieme alle strutture CISL, che confluirà in una grande Assemblea nazionale il prossimo 15 novembre, per superare ogni tipo di divisione e costruire fraternità.

Da settimane siamo impegnati nella raccolta fondi a favore della Croce Rossa Italiana e il grande risultato ad oggi raggiunto, evidenzia la grande sensibilità del popolo della FIM e della CISL. Inoltre, la FIM CISL sollecita Governo e Commissione Europea a lavorare per i processi di pace con autorevolezza e fermezza recuperando il sogno dei padri fondatori dell’Unione Europea, che credevano nel rispetto dei popoli, delle minoranze, nella solidarietà universale in fase storica in cui sarebbe stato facile dividere l’Europa tra vittoriosi e sconfitti. Il diritto internazionale non deve essere più calpestato e le Istituzioni internazionali, a partire dall’Onu, non possono rimanere inermi di fronte ai genocidi e ai massacri perpetrati contro le popolazioni.

In questo scenario complesso, tutti devono fare la propria parte e nel rispetto della libertà individuale sulla forma di partecipazione che ognuno ritiene più opportuna, restiamo allibiti nel leggere di una campagna lanciata per chiedere alla Leonardo una riconversione delle attività svolte in campo militare. Siamo su Scherzi a Parte? In questi percorsi delicati, più che animati dalla volontà di sollecitare i governi internazionali a fare quanto dovuto, la si butta in caciara solo a scopo strumentale.

In questi giorni, mentre tutta la comunità internazionale accoglieva con favore la tregua raggiunta (seppur ancora debole), non si è sentita mezza parola di apprezzamento in tal senso da parte di chi ha monopolizzato ultimamente la scena mediatica e non, sulle ragioni di uno sciopero generale. Sarà perché il risultato raggiunto toglie argomenti di natura politica? E allora, che si fa? Si chiede alla Leonardo di diversificare le proprie produzioni?

Si era convinti prima e si è stati fulminati adesso? Quanto lanciato è pura utopia, perché parliamo della:

- stessa organizzazione che insieme a FIM e UILM, ha manifestato e combattuto per chiedere la diversificazione delle attività c/o il sito di Grottaglie;

- stessa organizzazione che ha accolto con favore nuove attività c/o il sito di Grottaglie, sottoscrivendo accordi unitari in tal senso;

- stessa organizzazione che, dopo anni di richieste unitarie, ha accolto positivamente l’accorpamento sotto la neo Direzione Aeronautica;

- stessa organizzazione che chiede alla Leonardo di poter partecipare alla gestione dell’Azienda su diverse questioni: gestionali, organizzative e occupazionali.

Da un lato si chiede di “abbandonare” il settore militare e dall’altro si vuole essere parte attiva nelle questioni aziendali?

È vero che quello che si dice oggi non vale domani, ma ci vuole coerenza. Basta decidere da che parte stare e che ruolo si vuole avere. È facile strumentalizzare quando sei all’interno di un’Azienda solida come Leonardo.

Vi è sempre l’alternativa di abbandonare la nave, se eticamente non convinti, e andare a coltivare tulipani in un campo".

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