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L'ex Ilva

Acciaierie d'Italia va verso l'America (per necessità)

Ore decisive per il bando di gara: Baku Steel non interessata, anche Jindal verso la non partecipazione. Restano solo i fondi di investimento statunitensi

Trump e Urso

Trump e Urso

Baku Steel, company azera che aveva vinto la gara prima che si decidesse per un bando bis, ha già detto di non essere più interessata. E secondo gli ultimi rumors anche gli indiani di Jindal Steel International sarebbero pronti a tirarsi indietro dalla partita per l'acquisizione degli asset di Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria, compreso lo stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto.

E quindi? Le indiscrezioni delle ultime ore danno sul tavolo soltanto due offerte provenienti da fondi di investimento americani: Bedrock Industries e Flacks Group. Le due proposte statunitensi, in competizione tra loro, hanno quindi origine finanziaria, non industriale, e dovrebbero quindi - ma siamo nel campo delle ipotesi e del condizionale - e dovrebbero appoggiarsi a partner operativi, magari acciaieri italiani. I quali però potrebbero puntare a singoli "pezzi" del gruppo AdI, come lo stabilimento di Genova Cornigliano, ma non alla fabbrica tarantina le cui difficoltà sono note. 

Una matassa complicata, se non di più, quella che dovrà sciogliere il Mimit, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, guidato da Adolfo Urso e che ha gestito il bando internazionale. Da qui alla fine della giornata i dati da cui ripartire saranno definiti; ma l'esito del caso Ilva rimane ancora incertissimo.

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