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L'appello

Taranto sotto assedio, il Siulp: “Servono rinforzi immediati”

Dopo l’ennesima sparatoria, il sindacato di polizia accusa lo Stato: troppi pochi agenti, turni estenuanti e un’intera provincia lasciata sola a fronteggiare l’emergenza criminale

Taranto sotto assedio, il Siulp: “Servono rinforzi immediati”

Sparatoria in via Machiavelli - foto di Francesco Manfuso

TARANTO - Un nuovo grido d’allarme arriva da Taranto, e stavolta porta la firma del Siulp, il sindacato di polizia che chiede con urgenza l’invio di rinforzi da parte del Ministero dell’Interno. A parlare è il segretario provinciale Antonio Digregorio, che denuncia una situazione ormai fuori controllo. “Le rassicurazioni istituzionali non reggono più: la realtà sul campo è ben diversa”, afferma.

Nonostante le statistiche ufficiali parlino di una flessione nei reati, Digregorio sottolinea come si stia verificando un aumento preoccupante di episodi criminali, soprattutto di tipo predatorio, e come un numero crescente di cittadini rinunci a denunciare per sfiducia o rassegnazione.

A scatenare la reazione del sindacato è stata l’ultima sparatoria nel quartiere Tamburi, che ha lasciato sul terreno un morto, tre feriti e una persona in coma. Un episodio che, secondo il Siulp, si inserisce in una pericolosa escalation di violenza, già emersa con altri fatti recenti come la sparatoria a Grottaglie dopo l’omicidio del brigadiere dei Carabinieri Legrottaglie.

Il sindacato parla di una Taranto a rischio ritorno al passato, con regolamenti di conti e faide per il controllo del crimine organizzato. E punta il dito contro la mancata risposta dello Stato, che avrebbe lasciato una città da oltre 200.000 abitanti senza un adeguato rafforzamento degli organici e dei mezzi.

“Le pattuglie sono poche, i turni sono diventati insostenibili, il personale è allo stremo. In queste condizioni – spiega Digregorio – anche fronteggiare i reati ordinari diventa un’impresa”. Per il Siulp, è indispensabile un immediato potenziamento degli uffici operativi, dalla Squadra Mobile alla Digos, passando per i servizi di controllo del territorio e pronto intervento.

Il messaggio è chiaro: le istituzioni non possono più temporeggiare. Il sindacato chiede al Viminale e al Governo un intervento urgente, in grado di ripristinare condizioni minime di sicurezza e restituire fiducia alla cittadinanza, oggi profondamente scossa da una criminalità sempre più audace e brutale.

In conclusione, il Siulp esprime ringraziamento e stima per gli agenti intervenuti tempestivamente, nonostante le difficoltà operative, e alla Squadra Mobile che ha proceduto al fermo del sospettato poco dopo la sparatoria. Ma il messaggio che arriva dalla base è inequivocabile: “Non possiamo più essere lasciati soli”.

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