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L'ex Ilva

«Acciaierie d'Italia sull'orlo del baratro». L'ultimo appello di Fim, Fiom e Uilm

Il drammatico appello di Uliano, De Palma e Palombella

«Acciaierie d'Italia sull'orlo del baratro». L'ultimo appello di Fim, Fiom e Uilm

«Acciaierie d'Italia sull'orlo del baratro». L'ultimo appello di Fim, Fiom e Uilm

Fim, Fiom e Uilm «esprimono forte preoccupazione sullo stato del confronto in corso tra tutti i livelli istituzionali sull’ex Ilva che, senza interventi strutturali, rischia di non avere futuro. È ora che tutti si assumano le proprie responsabilità per raggiungere l’obiettivo della piena decarbonizzazione, necessaria per salvaguardare la continuità produttiva, per difendere la salute, l’ambiente e l’occupazione».

Sono parole drammatiche quelle che pronunciano i segretari generali Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella. «Ad oggi la rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori è stata esclusa dal confronto sull’accordo di programma. È impensabile chiamare il sindacato solo per aumentare a dismisura gli ammortizzatori sociali. E’ necessario, invece, un confronto complessivo per garantire una giusta transizione ecologica e sociale».  

Continuano i leader dei metalmeccanici, che adombrano la possibilità che si arrivi allo stop della Grande Fabbrica: «In questi anni durissimi i lavoratori hanno già pagato un prezzo altissimo a causa delle scelte sbagliate fatte dai vari governi, che sono intervenuti con decreti d’urgenza senza mai affrontare il tema di una seria programmazione di politiche industriali. Lavoratori che hanno difeso l’occupazione, la produzione, salute e sicurezza hanno oggi diritto a una svolta in cui lavoro e ambiente non siano in contrapposizione tra loro grazie agli investimenti in innovazione tecnologica. E' in queste ore che chiediamo di realizzare un confronto serio e serrato sull’adeguamento del piano di ripartenza e decarbonizzazione che permetta la continuità occupazionale attraverso la garanzia dello Stato (Governo, Regione e Comune) per raggiungere l’accordo di programma. Alla luce della drammaticità della situazione degli impianti è urgente garantire le risorse e gli investimenti necessari per evitare la fermata totale degli stabilimenti».

Per i sindacati confederali «l’obiettivo degli accordi di programma deve essere la tutela dei lavoratori, dell’ambiente e della salute e sicurezza delle persone anche attraverso la partecipazione diretta dello Stato nel capitale e nella gestione per garantire la salvaguardia della produzione di un settore strategico per il Paese». 

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