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Taranto

"Su Acciaierie d'Italia deve intervenire il Governo". Le foto e i video

L'analisi della Fiom Cgil, che ha tenuto la sua assemblea generale nel capoluogo ionico

L'assemblea della Fiom Cgil

L'assemblea della Fiom Cgil

Situazione politico-sindacale, vertenze territoriali, rinnovo contrattuale e campagna referendaria. Sono stati questi i quattro assi portanti dell’assemblea generale della Fiom-Cgil di Taranto tenutosi nella mattinata del 13 maggio nella sala Resta della Camera di commercio di Taranto e alla quale sono intervenuti Luca Trevisan, della segreteria nazionale della Fiom, Francesco Brigati, segretario generale della Fiom ionica, Giuseppe Romano della segreteria Cgil e Giuseppe Lazzaro, vicepresidente vicario dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) di Taranto. Alla fine dell’assemblea, infatti, la Fiom ha rinnovato la propria iscrizione all’Anpi.

Dettagliata la relazione introduttiva del segretario generale Fiom, Francesco Brigati, il quale ha spaziato dall’attuale situazione geopolitica in atto nel mondo, soffermandosi soprattutto sui dazi introdotti dall’amministrazione Trump (aggiungendo che l’esportazione di prodotti siderurgici in Usa è il 4.92% rispetto al 71,4% riguarda i Paesi dell’Unione europea) fino alle vertenze territoriali che per Taranto riguardano l’ex Ilva e Leonardo Grottaglie. Ma anche la fase di stallo del rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici è stata al centro della relazione di Brigati che ha sottolineato come la piattaforma di Federmeccanica «è l’esatto opposto di quella presentata dal sindacato» tanto che l’azione dei sindacati è tesa a organizzare altre occasioni di protesta perché l’obiettivo è quello di puntare al recupero del potere di acquisto da parte dei lavoratori e il potere contrattuale dei sindacati. E poi i referendum sul lavoro e sulla cittadinanza agli immigrati.

Temi ripresi da Luca Trevisan il quale, a proposito della vertenza ex Ilva ha sottolineato che gli ultimi avvenimenti di questi giorni «rischiano di pregiudicare la continuità produttiva, la salvaguardia dell’occupazione e il piano di ripartenza con investimenti volti a migliorare le condizioni ambientali». Per questo Trevisan ritiene opportuno che ci sia un intervento del governo «perchè svolga un ruolo decisivo con scelte di politica industriale e un intervento pubblico sugli assetti societari per salvare un’azienda fondamentale per il territorio e l'industria italiana. Servono garanzie che gli investimenti possano coniugare la continuità lavorativa del gruppo in Italia e la salvaguardia dell’occupazione e del reddito, della salute e della sicurezza dei lavoratori».

Sul rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici il segretario Fiom ha evidenziato che «siamo alla trentaduesima ora di sciopero. Scioperi che stanno evidenziando la determinazione dei lavoratori e delle lavoratrici a rinnovare il contratto e di battere l’intransigenza di Federmeccanica e di Assistal che fino a questo momento impediscono l’avvio della trattativa. Quello che non possiamo accettare, e di questo ne discuteremo la prossima settimana a Bologna – ha aggiunto Trevisan -, la messa in discussione del diritto dei lavoratori e del sindacato di contrattare per addivenire ad aumenti in grado di rispondere alla questione salariale presente anche nel nostro Paese ma anche di estendere tutele e diritti».

Tutele e diritti, ecco perché, allora, assumono importanza i referendum per i quali si voterà i prossimi 8 e 9 giugno. «Dopo anni di svalorizzazione del lavoro dal punto di vista sociale e dopo anni di governi di centrodestra e di centrosinistra che hanno legiferato contro il lavoro, allargando la precarietà, aumentando la competizione e indebolendo il potere dei lavoratori dentro le fabbriche ecco che i referendum – ha sottolineato Trevisan – sono un’occasione straordinaria per rimettere al centro il ruolo del lavoro nel nostro Paese. Cinque sì per contrastare la precarietà, per reintrodurre il diritto di essere reintegrati in caso di licenziamento illegittimo, per affrontare il problema delle morti sul lavoro reinserendo la responsabilità solidale delle committenti negli appalti e nei sub appalti ma anche un sì – ha concluso Trevisan – per rendere uguali lavoratori migranti che meritano di poter esercitare appieno i diritti costituzionali».

Sul tema dei referendum si è soffermato anche il vicepresidente Anpi, Giuseppe Lazzaro. «Proprio perché rispettiamo la Carta costituzionale – ha detto Lazzaro -, l’articolo 48 recita che votare è un valore civile delle persone e se la seconda carica istituzionale (il presidente del Senato, ndc) invita a non votare delle due, una: o si dimette oppure contravviene al giuramento che ha fatto sulla Costituzione che è chiaramente antifascista, non comunista, ed essere antifascisti significa essere a favore della stessa».

Luca Trevisan 

Giuseppe Lazzaro 

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