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Bari

Tassista accoltellato, chiesti 300mila euro di risarcimento ai due aggressori

Francesco Rubini, ferito con oltre venti coltellate durante una corsa-trappola, si costituisce parte civile. Rito abbreviato per gli imputati. Perizia psichiatrica su una degli accusati

Il sit-in dei tassisti davanti alla Prefettura a Bari

Il sit-in dei tassisti davanti alla Prefettura a Bari per solidarietà al collega aggredito

BARI – Ha chiesto un risarcimento di 300mila euro nei confronti dei suoi aggressori Francesco Rubini, il tassista barese accoltellato l’8 dicembre 2024 durante un turno di lavoro da due finti clienti. La richiesta è stata formalizzata questa mattina davanti al giudice del Tribunale di Bari, dove si è tenuta l’udienza preliminare. Rubini, ancora scosso da quell’aggressione brutale, è assistito dall’avvocato Ascanio Amenduni.

Alla sbarra ci sono Giovanni Monno, trentuno anni, e Angela De Vincenzo, trenta, accusati di lesioni personali e tentata rapina, con le aggravanti della crudeltà e dell’utilizzo di un’arma. Entrambi hanno fatto richiesta di giudizio con rito abbreviato, una formula che consente uno sconto di pena in caso di condanna.

Nel corso dell’udienza, l’avvocato Domenico Valerio, legale di De Vincenzo, ha però sollevato dubbi sulle condizioni psichiche della sua assistita, chiedendo una perizia per accertare la capacità di intendere e di volere al momento dei fatti, la pericolosità sociale e l’idoneità a sostenere il processo. Il giudice ha disposto l’esame per l’8 aprile, quando l’incarico sarà affidato al professor Roberto Catanesi, docente dell’Università di Bari. Monno è difeso dall’avvocato Gianstefano Romanelli.

Nel procedimento si sono costituite anche la Regione Puglia, rappresentata dall’avvocato Enrico Dellino, che ha chiesto 25mila euro di risarcimento, e la Cooperativa dei tassisti di Bari, con l’avvocato Andrea Preverin, che ha avanzato una richiesta danni pari a 500 euro per ciascuno dei 130 iscritti, oltre a 130 euro aggiuntivi a tassista per l’acquisto e l’installazione di telecamere a bordo dei mezzi.

Secondo quanto ricostruito nelle indagini coordinate dalla pm Silvia Curione, quella sera i due imputati sarebbero saliti a bordo del taxi fingendosi normali clienti. Dopo aver dichiarato di non avere denaro, avrebbero convinto Rubini ad accostare il veicolo. Proprio in quel momento, come documentato dalle immagini della dashcam installata nell’auto, Monno avrebbe puntato un coltello alla gola del conducente, minacciandolo di morte e colpendolo poi con oltre venti coltellate al volto, alla schiena e al dorso.

La violenta aggressione fu interrotta soltanto grazie all’intervento di un passante, attirato dalle urla disperate della vittima. I due si diedero alla fuga ma vennero rintracciati e arrestati nel giro di poche ore. Rubini, al suo primo turno di lavoro da tassista, fu ricoverato al Policlinico di Bari, dove i medici gli suturarono le ferite con oltre 120 punti. La prognosi fu di venticinque giorni.

Oggi, a distanza di mesi, il tassista chiede giustizia e risarcimento, mentre la città torna a interrogarsi sulla sicurezza di chi lavora in strada e sull’importanza della videosorveglianza a bordo dei taxi.

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