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La vertenza

Attendendo Leonardo a Grottaglie

Raffaele Bagnardi: «L'apertura di un "Tavolo Territoriale Permanente sul Lavoro Locale", presso il Comune di Grottaglie, potrebbe essere la vera e l'unica novità nell'attuale "negoziazione politica e sociale" sulla Vertenza Leonardo»

Raffaele Bagnardi

Raffaele Bagnardi

di Raffaele Bagnardi*

La "Leonardo" S.p.A. ha annunciato un Piano di rilancio per lo Stabilimento di Grottaglie, a cui è stata attribuita un'articolazione di massima in "quattro passaggi" fondamentali, se vogliamo strategici ma certamente portatori, in parallelo, di grandi aspettative nonché di forti tensioni, criticità, diffidenze e timori.  I punti messi in questione sono: 1) «il riposizionamento della struttura dei costi»; 2) «la riconfigurazione della piattaforma produttiva»; 3) «la ristrutturazione della "supply chain"»; 4) «la rianalisi delle opportunità di business». Insomma, un profondo incombente cambiamento, che potrebbe calare dalle nostre parti a brevissimo tempo, già nel mese di marzo, e di cui però non si conoscono ancora i risvolti particolari, i dettagli e soprattutto non si riescono neanche a ben comprendere e valutare le conseguenze effettive dell'imminente impatto su questo territorio. E tutto ciò accade mentre, lo scorso anno, il Programma del B787 si è chiuso con un tasso di produzione mensile molto basso, con prospettive correnti di peggioramento e con il contestuale avvio, da parte della "Boeing", della ripianificazione industriale nel South Carolina. Una mossa quest'ultima, che forse suona come l'inizio di un tattico ripiegamento e rientro "in Patria" della commessa globale.
Tuttavia il "Piano" nostrano della "Leonardo", destinato all'opificio di Grottaglie, al momento, suscita prevalentemente perplessità e per giunta ansie. Tanto che è possibile correlare agli attesi "quattro passaggi" testé citati, una corrispondente simmetria di diffuse e verosimili preoccupazioni.

Una prima tensione riguarda, senza dubbio, la probabile fuoriuscita del sito grottagliese dallo schema della Divisione "Aerostrutture", per approdare ad un generico inquadramento operativo "multidivisionale". Sicché, qualora siffatta riorganizzazione venisse definita e programmata in carenza della ordinaria saturazione lavorativa per l'intero organico, si potrebbero registrare e si dovrebbero gestire esuberi di personale dipendente da delocalizzare altrove. Nella Divisione "Aerostrutture" rimarrebbero comunque gli altri siti meridionali della Puglia (Foggia) e della Campania (Pomigliano e Nola).
In merito al secondo dei "quattro passaggi" enunciati, si paventa, tra l'altro, l'affidamento in lavorazione agli impianti grottagliesi di certe "carpenterie aeronautiche" meno pregiate e complementari, un tempo date in appalto. Il che provocherebbe di fatto la demotivante criticità del "declassamento tecnologico" dello Stabilimento, soprattutto dopo i tanti percorsi di formazione e di addestramento in upskilling, seguiti dalle maestranze per il miglioramento delle competenze possedute.
La diffidenza sul terzo "passaggio" deriva invece dall'adeguamento e dal ridimensionamento presunti della domanda di forniture e servizi, quindi dalla supponibile drastica riduzione delle imprese esterne contrattualizzate e dall'emergente pericolo di connessa perdita della occupazione indotta, a danno dei lavoratori indiretti, in questi frangenti, quelli più deboli, per nulla protetti, poco garantiti e spesso precari.
Ultima in ordine di elencazione, ma forse la principale tra le ansie manifestate e pure condivise dalle Istituzioni locali e regionali, è il più volte "evocato" e mai "esorcizzato" timore di accordi da concludere in partnership industriali e/o finanziarie. L'obiettivo sarebbe quello di attrarre dal mercato i soggetti, i progetti e gli investimenti di diversificazione, onde evitare, nella fattispecie, gli ormai montanti e frequenti "vuoti di lavoro" in loco, ricorrendo, se necessario, al "ritaglio" (carve out) di certi "asset" non più considerati centrali (no core). In questa ipotesi, potrebbero aprirsi facili varchi in direzione delle non gradite "privatizzazioni" o a traguardo di scelte similari, quali scorpori, cessioni e vendite. Al proposito, sulla stampa nazionale ed estera si continua a leggere della "Leonardo" che, dopo aver ceduto alcune significative linee di business, «si prepara ad altre importanti cessioni» e, «nonostante il titolo abbia raggiunto i massimi storici a Piazza Affari», ... «la Società rimane al centro di ricorrenti indiscrezioni circa le possibili cessioni di asset minori non strategici».

Nell'ultimo incontro al Comune di Grottaglie, organizzato dal Partito Democratico e svolto il 27 gennaio scorso appunto sulla Vertenza "Leonardo", anche osservando l'ampio quadro del rinnovo Contrattuale dei Metalmeccanici, i Sindacati hanno chiesto - e a quanto pare potrebbero ottenere subito, stando alla disponibilità data in tal senso dal Sindaco, Ciro D'Alò - l'apertura di un «Tavolo Territoriale Permanente sul Lavoro Locale». La novità di tale eventuale impostazione non sarebbe tanto il deliberato in sé del Consiglio Comunale, bensì, all'interno dell'attuale "negoziazione sociale" con l'Azienda "Leonardo", farebbe notizia e differenza piuttosto il riconoscimento di un nuovo interlocutore diretto, ossia l'insieme delle "comunità cittadine", territorialmente interessate al caso e rappresentate questa volta unite nella specifica vicenda. Così finalmente si fisserebbe pure un "luogo fisico e pubblico" per la discussione delle trattative civiche e politiche, in ossequio all'Accordo di Programma sottoscritto nel 2005 e a difesa dello stesso. Staremo a vedere, se con tale originale e non proprio consueto approccio si riuscirà a ricucire il dialogo ora finito "in stallo" e se si riuscirà a salvare quanto di concreto e di innovativo è stato qui costruito nei trascorsi vent'anni, vieppiù mantenendo viva quella "speranza generazionale" di futuro e di stabilità, in cui molti giovani hanno creduto e vorrebbero continuare a credere.
A margine di un siffatto complesso e complicato panorama e a proposito del velivolo "WindRunner" della "Radia" Company e del collegato Accordo di Programma del MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made In Italy), "in fieri" a Brindisi, è opportuno altresì osservare che le notizie di cronaca ultimamente circolate, si pongono su linee di scambio e di sviluppo, tra intese societarie e burocrazia pubblica amministrativa, che sarebbero tuttora in fase di ipotetico perfezionamento, in evoluzione lenta, lunga e differita nel tempo. E perciò, nella Vertenza di Lavoro in atto, questi eventi risultano essere, per adesso, di portata scarsamente incisiva e niente affatto dirimenti o risolutivi.

*già sindaco di Grottaglie

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