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Bari

Massacrato con 85 coltellate: confessa l'operaio fermato per l'omicidio di Francesco Dogna

L'uomo ha ammesso di aver ucciso il 63enne nella sua casa di Santo Spirito. Il delitto sarebbe avvenuto per una lite legata alla droga e a problemi economici

Operazione dei Carabinieri

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BARI - L'omicidio di Francesco Dogna, 63 anni, è stato un atto di brutale ferocia. L'uomo, che viveva da solo nel quartiere Santo Spirito di Bari, è stato assassinato nella notte tra il 7 e l'8 gennaio con 85 fendenti inflitti con due coltelli trovati nella sua cucina. Il principale sospettato, Antonio Rizzi, operaio 42enne con precedenti penali, ha confessato il delitto poche ore dopo il fermo.

Secondo le indagini coordinate dalla pm Carla Spagnuolo, il movente dell’omicidio sarebbe riconducibile a una violenta lite, scoppiata probabilmente per questioni legate all'uso di droga. Tuttavia, nel decreto di fermo emerge anche l'ipotesi che Rizzi avesse bisogno di denaro e avesse cercato di estorcere soldi alla vittima.

I due si conoscevano da oltre dieci anni, ma il loro rapporto era poco noto ad amici e parenti di Dogna. Alcuni conoscenti hanno riferito agli investigatori che l’uomo, in passato, parlava di una frequentazione con un pregiudicato vicino alla criminalità del quartiere Japigia e con un tossicodipendente che cercava di aiutare a uscire dalla dipendenza. Quest'ultimo lo avrebbe addirittura invitato a cerimonie di famiglia, come battesimi o comunioni del figlio.

Le telecamere di sorveglianza della zona e il tracciato GPS dell’auto di Rizzi hanno incastrato il 42enne, bloccando sul nascere il suo tentativo di fuga verso il Nord Italia o l'estero. Dopo l’omicidio, infatti, Rizzi aveva rubato il portafogli e il cellulare di Dogna, facendo risultare il dispositivo a chilometri di distanza dall’abitazione della vittima nel cuore della notte.

L'operaio, con precedenti per maltrattamenti in famiglia e reati contro il patrimonio, è stato arrestato nella casa dove vive con moglie e figli. Nelle prossime ore il giudice deciderà sulla convalida del fermo, mentre l’inchiesta prosegue per chiarire ogni dettaglio di questa vicenda di sangue.

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