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Il fatto

Ferrarese, l'appello per salvare il Taranto

Il commissario straordinario per i Giochi del Mediterraneo ha incontrato gli imprenditori locali nella sede di Confindustria. Ecco cosa è trapelato al termine del confronto. Sos per non far morire il calcio rossoblù

ferrarese

Massimo Ferrarese

«Non possiamo far morire il Taranto calcio. Le imprese tarantine sono fondamentali per lo sviluppo del territorio e per questo confido nella vostra sensibilità e responsabilità sociale affinché si dia una mano per salvare una realtà che è molto importante per la città». Più o meno con queste parole Massimo Ferrarese, commissario straordinario per i Giochi del Mediterraneo, ha chiamato a raccolta gli imprenditori tarantini che ha incontrato stamane nella sede di Confindustria per fare il punto sulla possibilità di un coinvolgimento delle imprese locali nei lavori di costruzione degli impianti per la manifestazione sportiva del 2026.

Ferrarese ha atteso la conclusione della riunione, si è accertato che in sala non ci fossero giornalisti – ma la notizia è trapelata ugualmente - e poi ha rivolto questo accorato s.o.s alle forze imprenditoriali tarantine. L’ideale – vista la situazione drammatica in cui versa la società rossoblù – e che ci siano almeno, se non di più, una decina di imprenditori pronti a stringersi intorno al capezzale del malato, cioè il Taranto, per restituirgli energia e garantire una prospettiva più luminosa rispetto all’umiliante attuale condizione.

Ferrarese ha anche posto l’accento sullo stadio: «Non possiamo avere un impianto gioiello da 60 milioni di euro e poi non avere una squadra da far giocare».

A quanto pare, l’appello di Ferrarese avrebbe lasciato il segno. Ora si attendono sviluppi positivi adeguati dopo questo inatteso appello. Non va dimenticato che Ferrarese, come imprenditore, ha già vissuto esperienze simili a Brindisi. In una situazione analoga a quella in cui versa oggi il Taranto Calcio, nel 2004 portò in salvo la squadra di pallacanestro e riuscendo persino a portarla nella massima serie. All’epoca, guarda caso, Ferrarese era presidente di Confindustria Brindisi e oggi proprio nella sede di Confindustria Taranto ha voluto lanciare il suo appello per restituire dignità ai colori rossoblù.

Messi, Ferrarese e Toma nella sede di Confindustria Taranto

Nel corso dell’incontro con gli industriali tarantini, il commissario ha rivolto l’attenzione anche alla fase successiva ai Giochi del 2026 e in particolare alla gestione degli impianti: non ci si può prendere il lusso di lasciar languire stadio di calcio, centro nautico, Palaricciardi e piscine. Quindi una attenzione particolare dovrà essere rivolta proprio alla successiva gestione degli impianti.

L’incontro di stamattina, come detto, aveva l’obiettivo di verificare il coinvolgimento delle aziende locali nei lavori per i Giochi 2026. Il governo ha stanziato per questo obiettivo 275 milioni di euro, la cifra più alta mai stanziata per un evento sportivo al Sud. Quindi i margini per un adeguato coinvolgimento delle aziende locali ci sarebbero. Clima molto cordiale e collaborativo con il presidente di Confindustria Taranto, Salvatore Toma, che ha messo in evidenza come i Giochi del Mediterraneo possono costituire una importante leva di sviluppo per il territorio. Per il presidente dell’Ance, Vito Messi, sono superate anche le incertezze iniziali sui criteri di aggiudicazione dei lavori: «Non avevamo condiviso la scelta di privilegiare l’offerta economica, ora però siamo pronti a raccogliere la sfida imprenditoriale e dare il nostro contributo per la migliore riuscita dei Giochi 2026».

 

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