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Lecce

Personale Pnrr Giustizia, la richiesta: “Stabilizzare tutti i 12.000 lavoratori precari”

Una lettera inviata alle istituzioni sollecita il mantenimento in organico dell’intero personale. Oggi le risorse bastano solo per 6.000 unità. In Puglia coinvolti circa 1.000 addetti, di cui 300 nel distretto di Lecce

Il Tribunale di Lecce

Il Tribunale di Lecce

LECCE – Una richiesta urgente e diretta agli organi istituzionali per evitare la dispersione delle competenze acquisite negli uffici giudiziari. È il contenuto della lettera trasmessa il 2 dicembre 2025 dai firmatari dell’istanza di stabilizzazione del personale assunto nell’ambito del Pnrr Giustizia, che sollecita la conferma integrale dei contratti a tempo determinato attivati con il D.L. 80/2021.

Secondo la ricostruzione contenuta nei documenti, il personale oggi in servizio ammonta a circa 12.000 unità, di cui 8.999 appartenenti al profilo degli Addetti all’Ufficio per il Processo (AUPP) e 2.756 ad altri profili professionali. Una forza lavoro che, si sottolinea, ha sostenuto in questi anni le attività amministrative e giudiziarie contribuendo in modo decisivo all’abbattimento dell’arretrato e al miglioramento dell’efficienza complessiva dei Tribunali.

La criticità più rilevante riguarda il fatto che, allo stato attuale, le risorse disponibili consentirebbero la stabilizzazione di soltanto 6.000 lavoratori, metà dell’organico complessivo. Un quadro che rischia di colpire duramente anche la Puglia, dove gli addetti impiegati sono circa 1.000, con 300 unità dislocate nel distretto di Lecce.

Nel documento viene evidenziato che la mancata stabilizzazione determinerebbe conseguenze immediate sugli uffici giudiziari, tra cui interruzione del supporto tecnico-giuridico, rallentamento dell’attività amministrativa, aumento dei tempi di definizione dei fascicoli e rischio concreto di non raggiungere gli obiettivi del PNRR. Le pagine centrali della lettera segnalano anche come la struttura degli uffici sia divenuta ormai dipendente dal contributo di queste figure, ritenute essenziali per la funzionalità quotidiana delle cancellerie e per la preparazione degli atti giurisdizionali.

Da Lecce arriva dunque un appello netto: garantire la stabilizzazione di tutti i lavoratori, senza riduzioni numeriche, riconoscendo le professionalità maturate e l’impatto reale sul sistema giudiziario. Le firme raccolte nelle ultime pagine della lettera testimoniano un fronte compatto che chiede al Ministero della Giustizia e al Governo una decisione immediata, capace di salvaguardare persone, competenze e obiettivi strategici del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

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