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Il caso
30 Ottobre 2024 - 06:19
Sottoscritta da diciassette consiglieri comunali di maggioranza la mozione di sfiducia contro il presidente del consiglio comunale Piero Bitetti. Primo firmatario della mozione è il consigliere Luigi Abbate, colui il quale - stando a quanto risaputo da mesi - è accreditato come successore di Bitetti. Oltre ad Abbate, a firmare la mozione sono stati i consiglieri Filippo Illiano, Elena Pittaccio, Michele Patano, Vito Luigi Agrusti, Giuseppe Fiusco, Pietro Paolo Castronovi, Adriano Tribbia, Massimiliano Stellato, Salvatore Brisci, Goffredo Lo Muzio, Michele De Martino, Valerio Papa, Vittorio Mele, Carmela Casula, Patrizia Maria Mignolo, Mario Odone. Da notare che tra i firmatari non compare il nome dell'ex Pd, Bianca Boshniaku, che sembra essersi allontanata dalla maggioranza.
Ma cosa viene contestato a Bitetti per proporne la sfiducia? Il presidente del consiglio viene accusato di aver «ripetutamente posto in essere atti e comportamenti di parte», in altre parole di non essere stato imparziale nella conduzione della assise cittadina e quindi di non «garantire concretamente la neutralità, la tutela ed il rispetto della componente consiliare nel suo insieme» e in ultima analisi di non garantire il «sereno svolgimento» delle sedute consiliari. A supporto della mozione vengono citati episodi di presunta imparzialità di Bitetti, come l’interruzione degli interventi di alcuni consiglieri comunali al fine di «osteggiare lo schieramento politico contrapposto a quello di appartenenza» o ancora di «interferire» sull’ordine del giorno dei lavori del consiglio comunale estromettendo interrogazioni e interpellanze e tentando influenzare l’attività dei consiglieri comunali «per un proprio interesse politico personale». Tra gli episodi contestati anche quello di aver ostacolato l’accesso alla sala consigliare delle telecamere di Polifemo Web Tv, l’emittente di Luigi Abbate. Ma soprattutto - e questa è la vera ragione politica di questo atto di sfiducia - di essersi schierato, nel febbraio scorso, a favore della raccolta di firme presso un notaio per mandare a casa il sindaco Rinaldo Melucci e la sua amministrazione. Come si ricorderà, a far saltare il banco in quella circostanza fu proprio Luigi Abbate, che rifiutò di sottoscrivere l’atto che avrebbe posto fine all’amministrazione Melucci con un sorprendente passaggio nelle fila della maggioranza. Ora - secondo quanto è sempre stato risaputo - Abbate passa all’incasso: aver salvato Melucci gli garantirà - salvo sorprese - la poltrona di presidente del consiglio comunale. Ora si attende che la mozione venga discussa e approvata in consiglio. Va ricordato che proprio nei mesi scorsi fu modificato il regolamento abbassando il quorum per sfiduciare il presidente del consiglio.
Naturalmente questa vicenda avrà pesanti strascichi giudiziari. Scontato il ricorso di Bitetti alle aule di giustizia con inevitabile richiesta di risarcimento danni. Siamo solo all’inizio di quella che si preannuncia come aspra battaglia politica e, appunto, giudiziaria.
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