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Il fatto

Era già tutto previsto

Il bacio tra Abbate e Melucci: un colpo alla credibilità della politica

Luigi Abbate e Rinaldo Melucci

Luigi Abbate e Rinaldo Melucci

"Come si cambia per non morire/come si cambia per ricominciare"

La canzone di Fiorella Mannoia è la perfetta colonna sonora per suggellare il bacio immortalato da Telenorba tra Rinaldo Melucci e Luigi Abbate. Il loro amore (politico, s’intende) è sbocciato nel pomeriggio di un convulso 19 febbraio. Sedici firme pronte per mandare a casa Melucci, mancava la diciassettesima: quella di Abbate, fino ad allora il più ringhioso oppositore di Melucci.

Ma, come un incantesimo, proprio in quel fatidico pomeriggio tra i due sboccia una sorprendente infatuazione. Il sindaco è salvo e il consigliere pure: entrambi manterranno il loro posto, indennità mensile compresa. Hanno finito di soffrire entrambi: il primo potrà contare sul diciassettesimo voto in consiglio comunale, il secondo non dovrà più affaticarsi nei roboanti show a misura di social.

Possono ricominciare una nuova vita entrambi. Il sindaco, in aula solitamente musone, potrà concedersi qualche sorriso in più; il consigliere, dal canto suo, adesso è entrato addirittura nella chat della maggioranza: un onore che non viene concesso a tutti. La canzone di Mannoia, come si vede, calza a pennello. Ora difficile valutare chi, tra i due, abbia perso più punti agli occhi dell’opinione pubblica: se il sindaco, che per sopravvivere si è stretto in questo abbraccio incestuoso – politicamente parlando – con il suo (ex) oppositore; o se il consigliere, che dopo aver ruggito a male parole contro il primo, ora può passeggiare compiaciuto sul red carpet di Palazzo di Città che tutta la corte di Melucci gli ha steso al suo passaggio, ringraziandolo per aver salvato più di qualcuno dall’esigenza di trovarsi un lavoro o quantomeno per averli liberati dall’impresa titanica di trovarsene uno alle stesse condizioni di reddito e… fatica.

Certo è che entrambi si sono prodigati per aumentare il livello di sfiducia dei cittadini verso la politica. Alle scorse elezioni comunali andò a votare poco più della metà degli aventi diritto, una cifra già in preoccupante calo rispetto alla volta precedente. Non osiamo immaginare cosa potrà accadere in futuro. Il fatto è che certi teatrini sono un colpo tremendo alla credibilità delle istituzioni, della politica intesa come servizio verso la comunità e non verso sé stessi. Melucci e Abbate potranno godersi la loro luna di miele. Almeno finché dura. E sarebbe un peccato – per loro - se questa romantica love story baciata dalle note della Mannoia si dovesse un giorno concludere con quelle di “Era già tutto previsto” di Riccardo Cocciante. Anche i grandi amori possono finire, soprattutto quando l’alcova è solo una poltrona.

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