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L'intervista

Abbate: «Sono una scheggia impazzita, ma libera»

Il consigliere comunale al centro delle polemiche dopo la mancata sfiducia a Melucci e dopo il voto che ha salvato Mancarelli

Luigi Abbate

Luigi Abbate

Consigliere, come ha assorbito tutte le critiche che le sono piovute addosso dopo la mancata firma dal notaio per mandare a casa Melucci?

Dormo benissimo, ho ritrovato serenità, mi sento libero. Non ho lacci o lacciuoli. Io ho smascherato il giochetto politico di Emiliano, Bitetti e compagnia. La mia è stata una scelta molto sofferta, la gente non ha capito e comprendo la delusione. Ma potevo mai mettere la mia firma accanto a quella di Bitetti e Fornaro? Il 3 febbraio in consiglio comunale si discuteva la mia mozione di sfiducia a Melucci. Se la consigliera Fornaro si fosse presentata e avesse votato a favore della mozione, Melucci sarebbe andato a casa. Non so cosa sia successo dal quel 3 febbraio fino al giorno 19, quando c’è stata la raccolta di firme davanti al notaio. C’è stata una inversione di rotta da parte di Bitetti e Fornaro.

A dire il vero l’inversione di rotta è stata anche la sua…

Ripeto: il 3 febbraio c’erano 15 persone pronte a sfiduciare il sindaco, mancavano solo i voti dei consiglieri Bitetti e Fornaro, la stessa Fornaro che giorni prima era stata a Roma con Melucci dal ministro Urso. Ho trovato irritante il comportamento del consigliere Bitetti, quando ha detto che avrebbe firmato le dimissioni ma che se non si fosse arrivati a diciassette firme sarebbe tornato ad amministrare. Mi è piaciuto far saltare il banco. Sono una scheggia impazzita, libera.

Molti cittadini si chiedono cosa le sia stato promesso per far saltare il banco.

Non mi è stato promesso nulla. Avrei potuto fare l’assessore o il presidente di una commissione o altro e invece nulla. Se avessi voluto vendermi avrei incassato almeno un assessorato.

Intanto si parla di lei come possibile nuovo presidente del consiglio comunale al posto proprio di Bitetti. Cosa c’è di vero?

Il presidente è Piero Bitetti e l’iter per arrivare ad un nuovo presidente è molto complesso. Se ci faccio un pensiero? Se è per fare pensieri uno potrebbe pensare pure di fare il presidente della Repubblica.

Dall’opposizione al bacio con Melucci. Per i suoi elettori, e non solo per loro, è stato un colpo sconcertante, non le pare?

Questa è una città pettegola che ama il gossip. Se è per questo mi abbraccio anche con Lucio Lonoce, Vincenzo Di Gregorio è stato ospite al mio ristorante. Avevamo persino pensato di fare una cena insieme, maggioranza e opposizione. I rapporti politici sono una cosa, ma i rapporti personali lasciamoli liberi.

Che rapporto ha adesso con Melucci?

Nei suoi confronti ho espresso sempre una critica politica, ma il rispetto umano c’è sempre stato.

Ora si sente il diciassettesimo della maggioranza?

Io mi sento il sedicesimo più uno di entrambi gli schieramenti. Valuterò atto per atto cosa fare. Entro il 30 aprile c’è da votare il consuntivo: lo valuterò con molta attenzione. Se mi convincerà lo voterò, altrimenti no. Oppure potrei proporre degli emendamenti per renderlo compatibile con la mia visione: se eventualmente mi approveranno gli emendamenti, allora approverò il consuntivo. Un esempio: su Sail Gp le mie critiche rimangono tali, ma sono stato alla Fiera del Mare e il mare è il mio must e quella fiera per me è un ottimo punto di partenza.

Il suo cavallo di battaglia è sempre stato la chiusura dell’Ilva. La sua stessa lista si chiama “Taranto senza Ilva”. Come giudica il fatto che il Comune sia letteralmente scomparso dalla vertenza?

Io stimolerò l’amministrazione comunale per ottenere risultati, sarò un pungolo in materia ambientale. Vede, i miei video sono stati uno sfogatoio, ma questo non basta. Adesso partendo dalla denuncia cerco di ottenere risultati per la città. Ho intensificato i rapporti con gli uffici del Comune proprio per risolvere i problemi che mi segnalano i cittadini. Per quanto riguarda l’Ilva la mia posizione non cambia: chiusura senza se e senza ma.

E che dice dei Giochi del Mediterraneo che rischiano di essere un’occasione perduta?

Sui Giochi c’è molta litigiosità. Il vero problema è il giochetto politico di Emiliano, la sua morsa politica sdu Taranto. Emiliano che si occupa dello stadio di Faggiano fa ridere, pensasse invece alle liste d’attesa nella sanità. Lui è il nemico politico di Taranto, basti pensare all’aeroporto Arlotta dove sono negati i voli civili. Emiliano è furbo, ora vuole abbattere Melucci ed era tutto pronto per la successine: Mario Turco o, in seconda battuta, Vincenzo Di Gregorio. ma un piccolo consigliere come me ha fatto saltare tutto.

Non crede che questo suo nuovo corso possa compromettere la sua carriera politica? Come intende proseguire?

Sono un civico e resto civico. Le mie origini sono di AT6, che era un movimento civico, e sono rimasto legato a Giancarlo Cito che è stato forse il miglior sindaco di Taranto. Quindi il mio percorso è di civismo locale e chissà forse anche con sbocchi nazionali.

Con quale formazione?

Ho contatti molto stretti con Cateno De Luca e dovrei ricoprire anche un incarico nazionale. Nessun avvicinamento a centrodestra o centrosinistra. Peraltro proprio il centrodestra mi lascia perplesso.

Perché?

Perché si è messo sulla stessa scia di Emiliano. Sarebbe arrivato impreparato a nuove elezioni, ma il centrodestra è fatto così, è masochista, ama perdere. E poi ci sono ambiguità anche nel centrodestra. Prendiamo Giuseppe Pulito: nel 2017 era candidato sindaco per il centrodestra a Martina Franca ora è diventato amministratore unico di Sanitaservice.

Lei ce l’ha particolarmente con Emiliano e il Pd. Perché?

Volevano rifarsi una verginità e ascriversi il merito della caduta di Melucci, come se Taranto fosse stata amministrata da me e non da loro.

Non crede di aver fatto un danno alla città salvando Melucci?

No, anzi, io ho fatto un bene alla città perché altrimenti Taranto sarebbe finita nella morsa politica di Emiliano che ad esempio nega i voli passeggeri dall’aeroporto di Grottaglie. Le dirò una cosa: il 20 febbraio, quando c’era ancora uno spiraglio per la diciassettesima firma, Emiliano mi ha mandato un messaggio: mi chiedeva come stessi e voleva parlarmi, ma non di politica. E di cosa, allora? Forse voleva che parlassimo di Allegri, visto che condividiamo la passione per la Juventus? Ribadisco: ci si scandalizza di Abbate, ma non di Fornaro che il 3 febbraio con la sua assenza non ha mandato a casa Melucci. Devo però dire una cosa importante.

Cosa?

Devo chiedere scusa a Massimo Battista. Il fatto è che più si avvicinava la sfiducia verso Melucci e più il Pd ed Emiliano se ne attribuivano i meriti e questo mi indisponeva. Ma io non volevo contraddire Massimo e quindi non gli ho detto che non avrei firmato. Peraltro se avessi annunciato prima che non avrei firmato, Emiliano e i suoi avrebbero fatto l’impossibile per trovare una diciassettesima firma.

Consigliere, dopo aver salvato Melucci ha salvato anche Mancarelli. Il suo voto è stato decisivo per bocciare la mozione presentata dal consigliere Liviano. Perché?

Mi permetta la battuta: ho salvato Melucci e non potevo salvare Mancarelli? Scherzi a parte, il consigliere Liviano ha presentato una mozione con la quale si chiedeva di rimuovere tutto il consiglio di amministrazione dell’Amiu, Mancarelli in testa. Mozione sostenuta dalla ex maggioranza. Ho votato contro per le stesse ragioni per cui non ho firmato per lo scioglimento del consiglio comunale. Io sull’Amiu-Kyma Ambiente sono sempre stato molto critico, ma loro fino a due mesi fa non dicevano una parola. Solo ora si sono accorti che la città è sporca? Perché queste cose non le hanno dette prima? Ecco, io non mi sento di votare con degli ipocriti politici.

Ed ora?

La storia non è finita, questa telenovela mi sta appassionando…

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