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Comune - La crisi
19 Febbraio 2024 - 11:35
Rinaldo Melucci
Una clamorosa ipotesi starebbe prendendo corpo nelle ultime ore: un ribaltone che consentirebbe a Rinaldo Melucci di restare in sella con l’appoggio del centrodestra.
Sarebbe questo l’estremo tentativo del sindaco - a quanto pare portato avanti da altri suggeritori - per evitare lo scioglimento del consiglio comunale. Oggi gli otto consiglieri del centrosinistra passati all’opposizione si porteranno allo Studio Notarile Monti per rassegnare le dimissioni, poi in teoria toccherebbe ai consiglieri del centrodestra. Ma, come detto, in nottata ci sarebbe stata la frenata. Ieri sera si è tenuta anche una riunione a Bari tra i vertici regionali del centrodestra per decidere il da farsi. Si sono incontrati Marcello Gemmato (Fratelli d’Italia), Mauro d’Attis (Forza Italia) e Roberto Marti (Lega) per esaminare il caso Taranto e valutare quale strada prendere. Naturalmente tutt’altro che ininfluente in questa storia sarebbe la volontà del ministro Raffaele Fitto.
Oggi la questione si sposta a Roma, dove sarà discussa insieme ai parlamentari tarantini e pugliesi. In serata il rebus dovrebbe essere sciolto, anche perché domani martedì 20 è l’ultimo giorno utile per rassegnare le dimissioni davanti al notaio e definire l’iter entro il 24 febbraio, così da poter votare a giugno. In questo contesto, dunque, l’ago della bilancia non sarebbe più il consigliere comunale della Lega, Francesco Battista, rimasto finora in bilico, l’unico a non essersi pronunciato sulle dimissioni dal notaio. È evidente che le decisioni saranno calate dall’alto e poi toccherà alle propaggini locali adeguarsi o meno.
Al di là del clamore di una operazione così spericolata e imbarazzante, restano almeno tre interrogativi da affrontare. Il primo: come digeriranno un eventuale repentino cambio di rotta i consiglieri comunali di centrodestra che fino a ieri ci hanno messo la faccia contro Melucci e che con un simile ribaltone quella stessa faccia ora rischiano di perderla? Il secondo: come la stessa attuale maggioranza digerirebbe questa soluzione, dal momento che un simile capovolgimento comporterebbe nuovi sconvolgimenti nella giunta e nelle società partecipate? Ci sarà spazio per tutti?
Ma soprattutto: quanto davvero conviene al centrodestra caricarsi sulle spalle un sindaco in così grave difficoltà politica e sprofondato in una altrettanto grave difficoltà di rapporti con pezzi importanti della città? La risposta nelle prossime ore.
Aggiornamento:
Il consigliere comunale Massimiliano Di Cuia (Forza Italia) si è recato dal notaio e ha firmato le sue dimissioni. È il primo conigliere del centrodestra a farlo e si tratta di una mossa molto significativa perché rompe l'ipotetico fronte disponibile a fare da stampella a Melucci.
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