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Il caso
13 Novembre 2023 - 09:21
Palazzo di Città
Nessun condizionamento, nessuna regìa dietro l'istanza per verificare se esiste una incompatibilità del consigliere comunale Giuseppe Fiusco. Così, Cosimo Minzera, primo dei non eletti della lista "Taranto Crea", risponde ai dubbi che sono stati sollevati sulla sua azione. Dubbi suscitati dal fatto che la sua richiesta di verifica sia arrivata un anno e mezzo dopo l'elezione del consiglio comunale e, soprattutto, dopo che Fiusco, aveva espresso perplessità sulle nuove assunzioni nello staff del sindaco Rinaldo Melucci. Vicenda, questa, che ha portato anche ad una riflessione interna del gruppo "Con", nel quale Fiusco è approdato dopo essere stato eletto con "Taranto Crea", tanto che "Con" ha preferito anche uscire dalla ormai famigerata chat di whatsapp che segna il perimetro della maggioranza. Minzera, che entrerebbe in consiglio comunale se dovesse essere accertata l'incompatibilità di Fiusco, respinge ogni sospetto.
«In questi giorni - afferma - ho letto diverse dichiarazioni, a mezzo stampa, su una vicenda che mi riguarda personalmente: la richiesta di compatibilità alla carica di consigliere comunale di Giuseppe Fiusco. Tra le dichiarazioni lette quelle dello stesso consigliere e del coordinatore provinciale del gruppo "Con" Francesco Falcone. In queste note si cita un “presunta attenzione politica” di qualche movimento interessato a cambiare le carte in tavola, dietro alla mia richiesta di verifica. Non riesco francamente a comprendere quali siano queste attenzioni, che non esistono, e colgo l’occasione per precisare quanto segue: in qualità di primo dei non eletti di una delle liste a sostegno del sindaco eletto Melucci ho chiesto in assoluta autonomia, senza alcun condizionamento, una verifica atta a stabilire la compatibilità dell'attività professionale del consigliere Fiusco con la carica di consigliere comunale, ai sensi dell'art. 63 comma 2 del D.lgs. n. 267/2000 (tuel)».
«Le ricostruzioni che dietro la mia, motivata e sottoscritta, richiesta ci sia una qualche regia - prosegue Minzera - è puramente “fantasiosa”, fondata sul nulla, oltre che priva di fondamento; tale ricostruzione appare anche offensiva per il sottoscritto, che vanta anni di impegno nel sociale senza nessuna carica, oltre che per quei consiglieri, che spero liberamente e fondando la loro scelta sugli atti, si dovranno esprimere a giorni. Aggiungo che la mia richiesta non ha nulla di politico né nulla di personale nei confronti del consigliere Fiusco, tantomeno della sua attuale lista Con. È un atto che tende a tutelare la mia persona e la legittimità di una procedura, all’interno di una competizione elettorale che è stata combattuta e che speravo fosse stata svolta da tutti nelle stesse condizioni e nel massimo rispetto della legge».
«Attendo serenamente e con fiducia - conclude Minzera - nei diversi organi che dovranno esprimersi. Se quanto da me contestato dovesse essere riconosciuto mi farò trovare pronto nel rispetto degli elettori: liberamente e forte delle mie idee che sono fondate in anni di impegno; diversamente continuerò il mio impegno per la comunità, anche al di fuori delle cariche pubbliche, come ho sempre fatto in tanti anni con attività nel sociale e nella politica».
Va ricordato che, secondo l'istanza prodotta da Minzera, la presunta incompatibilità di Fiusco risiederebbe nel fatto che lo stesso Fiusco è rappresentante legale della associazione capofila che nel 2019 ottenne in concessione il bar della Villa Peripato.
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