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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Abbiamo smarrito la semplicità" di Stefano Barina

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di sabato 15 novembre 2025, è:

    ABBIAMO SMARRITO LA SEMPLICITÀ

    di STEFANO BARINA da Venezia

    Abbiamo smarrito la semplicità
    perso i gesti di cortesia
    lasciato i sorrisi per strada
    a ridere sguaiatamente

    Abbiamo perso la capacità d’ascoltare
    per restare solo a sentire
    la nostra voce che comincia a parlare
    un io che si replica, un bla bla bla

    Abbiamo finito i tramonti
    non ci stupiamo più della pioggia
    abbiamo accettato la banalità
    persone senza personalità

    Abbiamo smesso di rischiare
    in nome del vivere bene
    ma non c’è vita in un bicchiere
    non c’è vita a mangiar bene

    Abbiamo accettato la complicazione,
    per semplificare cose semplici
    come incontrarsi, parlare, amarsi,
    respirare assorti il petricore

    Abbiamo costruito un altro io nascosto
    dietro uno schermo e un falso nome
    parliamo di ciò che ormai non sappiamo
    vediamo ciò che noi non siamo

       

    Recensione


    È una poesia che riflette con lucidità sulla perdita della semplicità nel mondo moderno. Stefano Barina sceglie parole dirette, quasi colloquiali, per denunciare un modo di vivere che ha smarrito il contatto con la realtà e con gli altri.


    La ripetizione di “Abbiamo” all’inizio di ogni strofa diventa una sorta di coro, una confessione collettiva che coinvolge tutti. Ogni verso mette in luce un aspetto della nostra quotidianità: l’indifferenza, la superficialità, la mancanza di ascolto. “Abbiamo perso la capacità d’ascoltare / per restare solo a sentire / la nostra voce che comincia a parlare” riassume perfettamente il senso di isolamento e autoreferenzialità che attraversa la poesia.


    Il linguaggio è semplice, chiaro, ma mai banale. La struttura in strofe brevi e incisive dà ritmo al testo e ne rafforza il tono riflessivo. Non c’è ricerca di immagini complesse: la forza sta nella verità delle parole, nella loro immediatezza.


    La seconda parte assume toni quasi malinconici, ma sempre lucidi: “Abbiamo finito i tramonti / non ci stupiamo più della pioggia”. Qui l’autore sembra suggerire che la perdita della meraviglia è la più grande povertà dell’uomo moderno.


    Il finale, con il riferimento allo “schermo e a un falso nome”, chiude il cerchio. La poesia ci restituisce l’immagine di una società che ha sostituito la presenza con la connessione, l’essere con l’apparire. Abbiamo smarrito la semplicità è un testo che colpisce proprio per la sua sincerità. È un richiamo gentile ma fermo a ritrovare l’essenziale: l’ascolto, la meraviglia, la vita vera.

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