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Taranto

Statale 100, “Le vite non si contano. Si proteggono”. Il video

Intanto, dopo il drammatico incidente costato la vita a due trentunenni di Conversano, il Comitato Strade Sicure chiede al ministro Salvini di accelerare l’iter per il raddoppio del tratto San Basilio–Taranto: “Basta stragi, bisogna agire subito”

TARANTO - “Basta morti sulla statale 100”. Il grido di dolore arriva dal Comitato Strade Sicure, che dopo l’ennesima tragedia torna a chiedere al Governo un’accelerazione immediata sull’ampliamento dell’arteria che collega Bari a Taranto.

A parlare è il presidente del comitato, Vanni Caragnano, che lancia un appello diretto al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, chiedendo il commissariamento del progetto per velocizzare i tempi di realizzazione. “Non possiamo permetterci di aspettare altri 8 o 10 anni – afferma –. Con un commissario straordinario si potrebbe completare l’opera in due anni, non in dieci”.

L’attenzione è puntata sul secondo tratto della statale, quello compreso tra San Basilio–Mottola e l’intersezione con la statale 7 Appia e la 106 dir Taranto, dove lunedì scorso si è verificato un violento scontro frontale costato la vita a due giovani di 31 anni, entrambi di Conversano. Le vittime viaggiavano a bordo di un Fiat Doblò che si è schiantato contro un autoarticolato carico di mezzi meccanici.

Caragnano sottolinea che il progetto di ampliamento a quattro corsie con spartitraffico centrale è ancora nella fase di fattibilità tecnico-economica (Pfte), una tappa iniziale che rischia di prolungare ancora per anni la realizzazione dell’intervento.

Ringraziamo il Governo e il ministro Salvini per quanto fatto finora – precisa il presidente del comitato –. C’è la copertura finanziaria del primo intervento, oltre 123 milioni di euro per il tratto Gioia del Colle–nuova rotatoria di San Basilio–Mottola, e anche quella per la progettazione del secondo tratto. Ma non basta. Per arrivare a questo punto, sul primo lotto, ci sono voluti dieci anni. Non possiamo ripetere lo stesso errore”.

Secondo Caragnano, il commissariamento rappresenterebbe l’unico strumento efficace per ridurre drasticamente i tempi. “Abbiamo chiesto formalmente di incontrare il ministro Salvini, insieme ad Anas, per valutare soluzioni immediate e accelerare l’iter dell’intera tratta – aggiunge –. La sicurezza non può più aspettare. Basta promesse, basta lutti: è tempo di agire.

L’ennesima tragedia di San Basilio–Mottola riaccende così i riflettori su una strada che da anni viene chiamata “la statale della morte”, un’arteria ad altissimo rischio dove incidenti gravi continuano a ripetersi con drammatica regolarità.

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