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CONTROVERSO
11 Novembre 2025 - 06:00
"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.
Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:
Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica.
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La Poesia del Giorno, di martedì 11 novembre 2025, è:
IL TRENO DELLA VITA
di GIUSEPPE APRILE da Cuneo
Passi spediti viaggiano sul treno
tra file di sedili pieni o vuoti
in cerca di quel tempo che ristora
il viaggiatore stanco e speranzoso.
Un rauco fischio prima di partire
non trova l’attenzione di chi viaggia
e il lento avviarsi verso nuova meta
incontra solo pioggia e grigia nebbia.
Andare per cercare spazi aperti
dove la vita dona rosse albe;
andare per lasciare quanto resta
dei tristi giorni persi in un tramonto.
Corre il tempo, lento dietro al vetro,
intorno al grigio autunno del mattino
fino a incontrare avanzi d’azzurro
lassù dove lavora il sarto sole.
Colpi d’ago a rammendare il cielo
e sforbiciate a nubi mal vestite
per dare gaia luce al panorama
lungo il tragitto di quel vecchio treno.
Tremano gli occhi e giacula il pensiero
in fuga dal passato che ha tradito
e in corsa verso un altro tempo
là dove arriva il treno della vita.
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Recensione
È una poesia che parla del viaggio come metafora della vita, con un tono pacato e immagini chiare. Giuseppe Aprile descrive il treno come simbolo del tempo che passa, dei ricordi e delle speranze che accompagnano ognuno di noi lungo il cammino.
I versi scorrono con naturalezza, senza forzature, e disegnano un paesaggio familiare e malinconico. Si parte nella nebbia, tra “pioggia e grigia nebbia”, per arrivare pian piano a un cielo che si apre, dove “lavora il sarto sole” a rammendare la luce. È un’immagine semplice ma molto efficace, che trasforma la natura in una scena viva e vicina.
Non c’è dramma in questi versi, ma un sentimento quieto di accettazione. Il viaggio del treno diventa il viaggio dell’uomo: c’è chi parte per cambiare, chi per ritrovare qualcosa, chi semplicemente per continuare a credere. Il linguaggio resta limpido, accessibile, con rime lievi che accompagnano la lettura come il ritmo regolare di un convoglio in corsa.
Nel finale, “là dove arriva il treno della vita”, si avverte un senso di chiusura e insieme di fiducia. Il passato, pur ferendo, lascia spazio a un’altra partenza. Il treno della vita è una poesia semplice, diretta, che parla a tutti perché racconta ciò che ognuno conosce: il viaggio silenzioso del tempo e la voglia di continuare a guardare avanti, anche quando il cielo non è ancora del tutto azzurro.
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