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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Cosa succederebbe se" di Marco Greco

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di sabato 8 novembre 2025, è:

    COSA SUCCEDEREBBE SE

    di MARCO GRECO da Mottola (TA)

    Cosa succederebbe se a farti compagnia
    per quanto inanimato fosse un oggetto?
    Una strada che indica la tua via
    come un genitore con il suo piccolo cadetto.

    Nelle notti estive di fresca arietta,
    interrogando sulla vita da comprendere,
    con in bocca una sigaretta
    chiedi al fuoco la cortesia di accendere.

    E se il tuo compagno di viaggio,
    amato con l’affetto dell’amicizia pura,
    fosse una vecchia macchina Piaggio
    fratello fedele di ogni avventura?

    In festa magari ti senti a disagio,
    assiepato da gente che si dà arie,
    la falsa letizia non ti è di contagio
    ma solo ti rallegra un lungo corteo di luminarie.

    Amico mio,
    non è una perversa abitudine
    e non c’è motivo di provare inquietudine.
    Hai solo goduto del dolce richiamo della solitudine.

       

    Recensione


    È una poesia lieve e riflessiva che indaga il rapporto tra solitudine e compagnia, tra l’uomo e gli oggetti che accompagnano il suo cammino. Con tono colloquiale e sincero, Marco Greco costruisce un dialogo sereno con se stesso, trasformando la quotidianità in occasione di introspezione.


    Cosa succederebbe se a farti compagnia / per quanto inanimato fosse un oggetto?” – la domanda che apre il testo stabilisce subito il tono intimo e quasi confidenziale della poesia. L’autore immagina una relazione affettiva con ciò che non ha voce, come una strada o una vecchia macchina, simboli di percorsi interiori più che materiali.


    L’immagine del “fuoco” che accende la sigaretta – “chiedi al fuoco la cortesia di accendere” – è una delle più riuscite: semplice ma densa, racchiude il desiderio di connessione, di calore umano anche nei gesti più solitari. Il linguaggio è diretto, senza artifici, ma ricco di piccole verità che appartengono all’esperienza comune.


    La “vecchia macchina Piaggio” diventa figura centrale del testo, compagna fedele e simbolo di libertà, di avventura e di memoria. Non è un oggetto nostalgico, ma una presenza viva, parte di un mondo dove anche la solitudine può diventare conforto. Il ritmo è regolare, scandito da rime leggere che mantengono un tono narrativo e rassicurante.


    Il finale – “Hai solo goduto del dolce richiamo della solitudine” – chiude con pacata consapevolezza. La solitudine, spesso temuta, si trasforma in rifugio, in occasione di quiete e autenticità. Una poesia che parla con semplicità di ciò che spesso non si dice: la capacità di bastarsi, di trovare compagnia nei propri pensieri e nelle cose che ci circondano. Una riflessione gentile sul valore del silenzio, del viaggio e della presenza discreta degli oggetti che, nel tempo, imparano a somigliarci.

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