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rubrica poetica
02 Ottobre 2025 - 06:01
La rubrica settimanale "controVerso" è dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è deciso di raccogliere in questa pagina le più belle poesie che di volta in volta vorrete inviare.
Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato sul quotidiano Buonasera in edizione cartacea, digitale e online nella apposita sezione, dovrà:
Ogni settimana tre poesie, tra quelle più significative, saranno scelte, recensite e pubblicate nella rubrica "controVerso" sull'edizione digitale del giovedì e visibili online dalle ore 8:00.
Altre, invece, verranno selezionate e pubblicate esclusivamente online come "Poesia del Giorno" sul sito web di Buonasera24.it e sui canali social.
Le tre poesie pubblicate giovedì 2 ottobre 2025 sono:
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Ascensionale,
o quasi,
questo mio liberarmi
dagli affanni che mietono lacrime...
Inattesa è la gioia, la pura salvezza.
Cromie fulve,
carminio come l'amore,
sono lì, ad attendere il vespro di fine giorno.
Una prece pervade,
sotto chiusi occhi,
ascolta il bene,
fagocitando inutili paure.
Sono presente,
seduto in un abbraccio!
di VALENTINO CLARETTI da Frosinone
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Recensione
La poesia racconta un cammino interiore che parte dal peso delle difficoltà e si apre lentamente verso la luce e la ricerca di pace. Valentino Claretti utilizza immagini semplici ma incisive, capaci di restituire il senso di un percorso che nasce dalla sofferenza e trova nella spiritualità un approdo possibile. Il verso “Ascensionale, o quasi, questo mio liberarmi dagli affanni che mietono lacrime” evidenzia bene il contrasto tra il desiderio di sollevarsi e la fragilità umana, sempre pronta a riemergere. Lo stile è diretto, con un ritmo cadenzato e pieno di pause che ricordano una preghiera laica, quasi un dialogo silenzioso con se stessi. Le immagini cromatiche, come il carminio accostato all’amore, e l’idea della gioia inattesa come pura salvezza, alternano concretezza e tensione spirituale, rendendo il testo vicino e comprensibile. L’emozione principale che attraversa i versi è la ricerca di un equilibrio, il bisogno di accogliere ciò che resta e trasformarlo in forza. La chiusa, con “sono presente, seduto in un abbraccio!”, regala un senso di serenità e accoglienza che chiude il percorso come un abbraccio vero, intimo e salvifico. È un componimento che invita a fermarsi, respirare e riconoscere la possibilità di rinascere anche nei momenti più difficili, offrendo al lettore la sensazione di non essere solo nel proprio bisogno di luce.
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non vedo l’ora di innamorarmi
percepire una fiammella che scaturisce e divampa
provocando forte pressione al centro
di questo fragile corpo non adatto
a contenere la fatalità del sentimento
che porta le ossa a spaccarsi
rivelando una sorgente di luce pura
che fluisce per tempo indeterminato.
quando la fonte si estinguerà
il pezzo d’anima si librerà fugace
nell’azzurro senza guardarsi indietro
di LUCREZIA DEIANA da Sassari
Recensione
I versi nascono da un desiderio forte e immediato, quello di conoscere e vivere la potenza dell’amore. Lucrezia Deiana lo rappresenta come una fiammella che diventa presto un incendio interiore, capace di trasformare la fragilità del corpo in una forza che travolge. Il verso “provocando forte pressione al centro di questo fragile corpo non adatto a contenere la fatalità del sentimento” mostra bene il contrasto tra i limiti umani e l’energia sconfinata della passione, che si rivela più grande di chi la prova. Lo stile è diretto, fatto di immagini chiare e simboliche, che uniscono fisicità e spiritualità, permettendo di percepire l’amore come esperienza assoluta. L’emozione dominante è un’attesa intensa, quasi febbrile, che lascia intuire la forza trasformativa del sentimento, anche quando appare ingestibile. La scrittura procede con ritmo incalzante, quasi senza respiro, restituendo la sensazione di urgenza e di necessità. La chiusa, con “il pezzo d’anima si librerà fugace nell’azzurro senza guardarsi indietro”, apre a una dimensione universale, in cui l’amore diventa energia che consuma ma allo stesso tempo eleva, lasciando un segno indelebile pur nella sua brevità. È un componimento che parla al cuore di tutti, ricordando che l’amore non è mai solo attesa o speranza, ma atto creativo che dà senso alla vita, anche quando porta con sé il rischio di bruciare. In questo sta la sua verità e la sua bellezza più profonda.
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È questo il settembre che preferisco.
Il mio settembre!
Nitide ombre nell’aria tersa,
salubre e fresco respiro della natura.
Precise geometrie la silhouette delle colline,
come sfondo il cielo di un azzurro brillante.
Inizia presto a calare il sole,
preludio di notti nostalgiche,
sfavillio di stelle diamanti.
Diadema celeste sul capo sognante
di malinconiche notti di fine estate.
di VIRGILIO BARBARISI da Montoro (AV)
Recensione
Il componimento celebra il mese di settembre trasformandolo in uno spazio intimo dell’anima, dove la natura e i sentimenti si intrecciano. Virgilio Barbarisi descrive un paesaggio limpido e ordinato, con “nitide ombre nell’aria tersa” e colline che sembrano disegnare geometrie perfette, trasmettendo un senso di armonia e compiutezza. Lo stile è lineare, privo di eccessi, ma ricco di immagini che rendono immediato il passaggio delle stagioni, percepito come momento dolce e allo stesso tempo malinconico. Il verso “sfavillio di stelle diamanti” mostra la capacità del testo di trasformare la notte in un gioiello prezioso, un diadema che adorna i sogni e custodisce le nostalgie. Il ritmo dei versi accompagna la lettura con naturalezza, seguendo il movimento del sole che cala e della notte che avanza, alternando luce e ombra come in un respiro profondo. L’emozione che emerge è quella di una quiete serena, velata di malinconia, che invita a fermarsi e a contemplare ciò che finisce senza rimpianto, ma con la gratitudine di chi sa riconoscere la bellezza. La chiusa rafforza questa impressione, trasformando le notti settembrine in un sigillo poetico che racchiude insieme memoria e splendore. È un componimento che, nella sua semplicità, riesce a parlare in modo universale, lasciando al lettore il gusto di un tempo sospeso tra fine e rinascita, tra malinconia e dolcezza.
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Testata: Buonasera
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