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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"L'ombra delle guerre" di Luigi Torsello

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di martedì 30 settembre 2025, è:

    L'OMBRA DELLE GUERRE

    di LUIGI TORSELLO da Tricase (LE)

    Camminano ancora
    i passi della guerra,
    sulla polvere,

    che nulla ha lasciato
    se non echi spenti tra le rovine
    e le crepe che odorano di sangue.

    Bruciano le case.

    Restano solo
    i profili delle finestre
    appesi sulle pareti nude.

    Scie di fuoco
    spengono le stelle
    a mani nude.

    Tutto tace,
    tranne l’ombra
    che si muove contro il sole.

    Pace,
    ma con occhi
    capaci di vedere.

    Non solo perdono,
    ma anche memoria
    che respira.

    Che ogni ombra
    trovi luce,
    prima dell’alba.

       

    Recensione

    La lettura lascia subito una sensazione di dolore trattenuto, di silenzio che pesa più di mille parole. Non si racconta la guerra con clamore, ma attraverso immagini spezzate, asciutte, che sanno di polvere e di rovine.


    I versi costruiscono un paesaggio desolato, fatto di “echi spenti tra le rovine” e di case bruciate, dove restano soltanto i profili delle finestre, fragili testimoni di un mondo scomparso. L’autore non cerca parole difficili, preferisce la semplicità di immagini nette, che arrivano dirette al lettore.


    Scie di fuoco / spengono le stelle / a mani nude” è il punto in cui la poesia diventa più aspra, mostrando la violenza che strappa via persino la luce del cielo. Non c’è spazio per la speranza immediata, c’è invece la necessità di riconoscere il buio.
    Eppure il testo di Luigi Torsello non si ferma nella desolazione: nella parte finale affiora la richiesta di pace, ma non una pace ingenua, bensì vigile, “con occhi / capaci di vedere”. Il perdono, suggerisce Torsello, non può nascere senza memoria, perché solo ricordando si può impedire che l’ombra torni a coprire la luce.


    L’explicit si chiude come un auspicio: “che ogni ombra / trovi luce, / prima dell’alba”. È un’immagine semplice ma potente, che suggella il testo con un invito universale: il buio della violenza non è eterno, e la luce può ancora vincere, purché non si dimentichi ciò che è stato.

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